Unione italiana Food, più di due merendine su 10 sono "rich-in"

merenda, barrette, cereali, muesli

L’Osservatorio Immagino evidenzia che in Italia, si è assistito a una crescita del +4,3% delle vendite a valore dei prodotti alimentari riportanti la dicitura “integrale” e del +6,3% per i prodotti che risaltano in etichetta il contenuto di fibre. Con i risultati migliori messi a segno dalle merendine italiane.

Secondo i dati di Unione Italiana Food, raccolti dalle principali aziende produttrici di merendine di marca, più di 2 merendine su 10 (23%), presenti sul mercato, sono “rich–in”  ovvero contenenti ingredienti come e farine integrali, cereali, semi o frutta secca e questo rapporto percentuale negli ultimi 10 anni è più che raddoppiato (+107%).

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«È importante inserire questi prodotti nel proprio piano alimentare– fa sapere la dottoressa Valeria Del Balzo- perché permettono l’apporto di sostanze che svolgono funzioni rilevanti nell’organismo umano come quelle di i migliorare e accelerare la sazietà e mantenerla più a lungo o quello di contrastare l’invecchiamento cellulare».

Ogni anno sul mercato 8-10 merendine nuove grazie all’innovazione dei prodotti. Le merendine guidano la tendenza del “rich-in”, anche grazie alla forte impronta data dall’innovazione di prodotto dove il comparto dolciario investe in media, ogni anno, circa 20 milioni di euro, pari al 2% del proprio fatturato.

Se da una parte poi vi è una elevata quantità di prodotti ad alto contenuto innovativo, dall’altra va evidenziato che, sugli scaffali dei supermercati italiani, si trovano anche merendine che hanno visto la luce 40 anni fa e che hanno saputo innovarsi mantenendo la propria iconicità.

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Etichette trasparenti e volontarie

Anche sul fronte della trasparenza, il settore dolciario si è dimostrato all’avanguardia. Infatti, le principali aziende del settore delle merendine inseriscono in etichetta anche i valori per porzione e la %RI (Reference Intake) per alimento riferita all’energia. Un’ulteriore dimostrazione di attenzione alla trasparenza per il consumatore per chi aveva già anticipato, volontariamente, le disposizioni che sono diventate obbligatorie dal 2016 per l’etichettatura nutrizionale.

L’impegno dell’industria per migliorare

Per i prossimi anni l’impegno dell’industria dolciaria italiana è di proseguire sulla strada degli importanti risultati ottenuti sul fronte del miglioramento nutrizionale delle merendine e della sostenibilità, per offrire prodotti sempre più rispettosi dell’ambiente, e di tutelare la salute e il benessere dei consumatori.

Ricordiamo come negli ultimi 10 anni il settore dolciario italiano ha ridotto nelle merendine il quantitativo degli zuccheri (-30%), dei grassi saturi (-20%) e le calorie totali (-21%). Una risposta, quella delle aziende dolciarie, a un consumatore sempre più attento nel pretendere prodotti più equilibrati senza rinunciare a gusto e piacevolezza.

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