Perche si chiama cocco

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    Monica Rizzo
    Monica Rizzo
    Cresciuta a pane e ristoranti (letteralmente) ho scoperto presto il mondo del cibo e della cucina. Spadellatrice seriale, i miei studi alberghieri hanno affinato le mie tecniche e le mie conoscenze. Oggi finalmente posso mettere a disposizione tutto quello che ho imparato con chi come me ama cucinare. Pronti a scoprire segreti e tips per rendere perfetti i vostri piatti? E allora seguite la mia rubrica “Trucchi e consigli”.

    Perché si chiama cocco? La curiosità intorno all’origine dei nomi degli alimenti è sempre alta, soprattutto quando si tratta di prodotti esotici che sono diventati parte integrante della nostra dieta. Il cocco è senza dubbio uno di questi, un frutto che evoca immagini di spiagge tropicali e sapori esotici, ma che nasconde dietro di sé una storia affascinante che risponde alla domanda sulle origini del suo nome. Comprendere perché il cocco si chiama così non è solo un esercizio di etimologia, ma ci aiuta a connetterci più profondamente con ciò che mangiamo, arricchendo la nostra esperienza culinaria.

    Perché si chiama cocco?

    Il nome "cocco" ha origini piuttosto curiose e affonda le radici nella storia delle esplorazioni marittime e nella prima interazione tra gli europei e il mondo tropicale. Il termine "cocco" deriva dalla parola portoghese e spagnola "coco", che significa "testa" o "teschio". La ragione di questa denominazione risiede nell’aspetto del cocco, in particolare nella sua parte esterna, la quale è dotata di tre macchie scure che ricordano vagamente i due occhi e la bocca di un volto umano.

    I primi esploratori europei, vedendo per la prima volta questo frutto nelle loro esplorazioni delle isole tropicali, furono colpiti dalla sua somiglianza con un teschio umano. Inoltre, la fibra esterna marrone e ruvida del cocco, conosciuta come copra, potrebbe aver rafforzato questa associazione. La parola "coco" fu dunque utilizzata per descrivere il frutto, e con il tempo si è evoluta nelle varie lingue, mantenendo però intatta l’essenza del suo significato originale.

    Il cocco non è solo affascinante per la sua etimologia, ma anche per la sua versatilità in cucina. Dalla polpa alla sua acqua, ogni parte del cocco può essere utilizzata per creare piatti deliziosi e rinfrescanti. Ad esempio, la cheesecake al cocco è un dessert che sposa perfettamente la cremosità del formaggio con la freschezza esotica del cocco, offrendo un’esperienza gustativa unica. Per chi fosse interessato a sperimentare, può trovare la ricetta qui: Cheesecake al cocco ricetta.

    Insomma, il cocco ci offre non solo sapori esotici e possibilità culinarie infinite, ma anche storie affascinanti che arricchiscono ogni boccone. Come abbiamo visto, il suo nome è un ponte tra culture e storie, un ricordo delle avventure e delle scoperte dell’umanità.

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