Perchè lo zafferano si chiama così

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    Monica Rizzo
    Monica Rizzo
    Cresciuta a pane e ristoranti (letteralmente) ho scoperto presto il mondo del cibo e della cucina. Spadellatrice seriale, i miei studi alberghieri hanno affinato le mie tecniche e le mie conoscenze. Oggi finalmente posso mettere a disposizione tutto quello che ho imparato con chi come me ama cucinare. Pronti a scoprire segreti e tips per rendere perfetti i vostri piatti? E allora seguite la mia rubrica “Trucchi e consigli”.

    Perché lo zafferano si chiama così?

    Nel vasto e affascinante mondo della cucina e dell’enogastronomia, ogni ingrediente porta con sé una storia, un’origine, un motivo per cui è stato denominato in un certo modo. Tra questi, lo zafferano occupa indubbiamente una posizione di rilievo, non solo per le sue proprietà organolettiche uniche ma anche per il suo nome evocativo e ricco di storia. Capire il perché di questo nome non è solo un esercizio di curiosità culinaria, ma un modo per approfondire la conoscenza di uno degli ingredienti più preziosi e ricercati al mondo, arricchendo così la nostra cultura gastronomica.

    Perché lo zafferano si chiama così?

    Il nome "zafferano" deriva dall’arabo "za’faran", che a sua volta potrebbe avere radici ancora più antiche, possibilmente in lingue pre-arabe. In arabo, "za’faran" si riferisce non solo alla spezia ma anche al suo colore giallo-dorato caratteristico. Questo collegamento tra nome e colore è particolarmente significativo, considerando l’importanza del giallo zafferano nella cultura, nell’arte e nella cucina di molte civiltà.

    Lo zafferano è ottenuto dai stigmi del fiore di Crocus sativus, una pianta che richiede un’intensa lavorazione manuale per la raccolta dei delicati stigmi e la loro successiva essiccazione. Questo processo, insieme alla necessità di circa 150.000 fiori per produrre un solo chilogrammo di zafferano secco, giustifica il suo alto costo e il soprannome di "oro rosso".

    Il suo utilizzo è variegato, spaziando dall’essere un colorante naturale a ingrediente principe di ricette tradizionali e moderne. Un esempio classico è il Risotto alla Milanese, dove lo zafferano non solo conferisce al piatto il suo caratteristico colore dorato ma arricchisce anche il sapore con le sue note delicate e leggermente amare. Per gli appassionati che desiderano sperimentare con questa spezia, ecco una ricetta da provare: Pasta con zafferano e salsiccia.

    Insomma, il nome "zafferano" è un ponte che collega la nostra tavola a secoli di storia, cultura e tradizioni culinarie. Come abbiamo visto, la sua denominazione non è solo un omaggio al suo colore distintivo ma anche un riconoscimento della sua preziosità e della ricchezza che porta in cucina.

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