Perché il tonno diventa nero

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    Monica Rizzo
    Monica Rizzo
    Cresciuta a pane e ristoranti (letteralmente) ho scoperto presto il mondo del cibo e della cucina. Spadellatrice seriale, i miei studi alberghieri hanno affinato le mie tecniche e le mie conoscenze. Oggi finalmente posso mettere a disposizione tutto quello che ho imparato con chi come me ama cucinare. Pronti a scoprire segreti e tips per rendere perfetti i vostri piatti? E allora seguite la mia rubrica “Trucchi e consigli”.

    Perché il tonno diventa nero? La questione può sembrare di nicchia, ma riveste un’importanza cruciale per gli appassionati di cucina e enogastronomia. La qualità visiva di un piatto gioca un ruolo non indifferente nella percezione del gusto, e il tonno, protagonista di numerose ricette, non fa eccezione. Capire le ragioni dietro il cambiamento di colore del tonno non è solo una curiosità, ma può essere fondamentale per assicurarsi che il pesce mantenga le sue proprietà organolettiche e il suo aspetto invitante. Inoltre, la conoscenza di questo fenomeno può aiutare a prevenire eventuali errori in cucina, garantendo risultati sempre eccellenti.

    Perché il tonno diventa nero?

    Il cambiamento di colore del tonno, da un rosso vivo a un tono più scuro fino al nero, può essere attribuito a diverse cause, tutte riconducibili alla manipolazione, alla conservazione e alla cottura del pesce.

    In primo luogo, il tonno, una volta pescato, inizia un processo di ossidazione a causa dell’esposizione all’ossigeno dell’aria. Questo processo può accelerarsi se il pesce non viene immediatamente refrigerato o se viene conservato in maniera impropria. L’ossidazione porta alla formazione di metamioglobina, una sostanza che scurisce la carne del pesce. È importante, quindi, assicurarsi che il tonno sia sempre conservato a temperature adeguate e per non più di 1-2 giorni.

    Un’altra causa può essere la cottura. Il tonno, soprattutto se scottato o cotto a temperature elevate, può cambiare colore diventando più scuro. Questo è dovuto alla denaturazione delle proteine e alla reazione di Maillard, che conferisce al pesce un aspetto meno rosato. Per preservare il colore rosso brillante, è consigliabile cuocere il tonno a fuoco medio-alto per un tempo breve, lasciandolo rosato all’interno.

    La manipolazione eccessiva del pesce, sia durante la pulizia che durante la preparazione, può anche contribuire al cambiamento di colore. È essenziale maneggiare il tonno con cura, utilizzando strumenti affilati e tecniche delicate per preservare l’integrità e il colore della carne.

    Insomma, il tonno diventa nero principalmente a causa dell’ossidazione, della cottura e della manipolazione impropria. Per evitare questo fenomeno, è cruciale seguire buone pratiche di conservazione e cottura. Come abbiamo visto, mantenere il tonno in condizioni ottimali non solo ne preserva l’aspetto ma ne garantisce anche il sapore. Per chi fosse interessato a sperimentare, ecco una ricetta che mostra come trattare il tonno in modo da esaltarne gusto e colore: Tartare di tonno alla mediterranea, la ricetta deliziosa.

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