I cachi, noti anche come "diosperi", sono frutti autunnali ricchi di vitamine A e C. Originari dell'Asia, si distinguono per la loro polpa dolce e succosa, ideale per dessert e marmellate.
L'ossobuco va inciso lungo i bordi per evitare che si arricci durante la cottura. Questo passaggio garantisce una cottura uniforme e una presentazione ottimale del piatto.
Il termine "cachi" deriva dal giapponese "kaki", riferendosi al frutto dell'albero Diospyros kaki. Introdotto in Europa nel XIX secolo, il nome riflette l'origine asiatica della pianta.
Il termine "brasato" si riferisce a una tecnica culinaria che prevede la cottura lenta di carne in un liquido aromatico, spesso vino, per ottenere un piatto tenero e saporito.
I cachi, noti anche come "frutti del sole", sono ricchi di vitamine A e C. Originari dell'Asia, maturano in autunno e offrono benefici antiossidanti e digestivi.
L'ossobuco è un piatto tradizionale milanese a base di stinco di vitello. Per prepararlo, rosolare la carne, sfumare con vino bianco e cuocere lentamente con brodo e aromi.
I cachi cadono prematuramente a causa di stress idrico, carenze nutrizionali o condizioni climatiche avverse. Monitorare l'irrigazione e il suolo aiuta a prevenire questo fenomeno.
L'ossobuco, un piatto tradizionale della cucina italiana, può essere acquistato presso macellerie specializzate, mercati locali o supermercati ben forniti in tutta Italia.
I cachi allappano a causa dell'alto contenuto di tannini, composti che legano le proteine della saliva, creando una sensazione di astringenza. La maturazione riduce questo effetto.
Per conservare i cachi, è consigliabile riporli in un luogo fresco e asciutto. Se maturi, possono essere refrigerati per prolungarne la freschezza, evitando il contatto diretto con altri frutti.