I tempi sono cambiati e dalle maxi grigliate e i risotto alla pescatore assistiamo oggi alla crescita di una generazione di chef che lavorano sempre di più sulla fantasia, accompagnandola a belle presentazioni, ricerca sulla materia prima e a un’offerta di cantina sempre più strutturata. Certo, reggono botta i classici come gli spaghetti alle vongole o il rombo con patate, ma in un quadro di rivisitazione intelligente.
In questo senso rappresenta un caso esemplare quello di Benito Morelli di Benito al Bosco a Velletri, sulla breccia e acclamato autore di una cucina di pesce che onora anche l’Italia nei pranzi di Stato. Cuore antico e sensibilità moderna sono la forza di Walter Regolanti di Romolo al Porto ad Anzio. Gianfranco Pascucci, nel suo Porticciolo a Fiumicino è a sua volta un vulcano di idee.
Allo stesso modo la perfezione dei dettagli fanno la forza della cucina dell’Acqua Pazza, nel cuore del porto di Ponza, regno di Gino Pesce e della moglie Patrizia. E nel segno della grande raffinatezza è anche la cucina tutta mediterranea di Michele Gioia, alla guida dei fornelli dell’incantato relais La Posta Vecchia a Palo. Realtà consolidate, ma anche tante nuove entrate: basta pensare al divertente Glem di Santa Marinella o del grintoso e dinamico Satricum a Latina.