I surgelati? Sono spesso il salvacena e sono tornati in tavola ora che sono passati i periodi più neri della pandemia, quando la vita è tornata, sta tornando lentamente alla normalità, tra le nuove esigenze di vita in casa, smart-working e pasti casalinghi. La quasi totalità degli italiani (98%) oggi consuma prodotti surgelati e 1 su 2 dichiara di averne aumentato l’acquisto nell’ultimo biennio. Tra gli effetti della crescita di frozen food, l’impennata nelle vendite di freezer (+32% nel 2020) e di frigoriferi di grandi dimensioni con congelatori più capienti (+40%), per venire incontro alle nuove abitudini alimentari e alle esigenze di consumatori bisognosi di più spazio ed efficienza.
Il 61% degli italiani dichiara inoltre di consumare i surgelati almeno 2 volte a settimana. I consumatori più frequenti? Gli under 35 e le famiglie con figli piccoli, che nel 70% dei casi portano in tavola i frozen food oltre 2 volte a settimana. È questa la fotografia inedita, scattata dall’IIAS-Istituto Italiano Alimenti Surgelati in collaborazione con BVA-Doxa, che ha indagato i nuovi trend del comparto dal 2020 ad oggi.
L’Istituto italiano alimenti surgelati ha stilato dieci cose da sapere sul cibo che teniamo in freezeer e che non sapevamo. Ad esempio: che differenza c’è tra un alimento congelato e uno surgelato?
1 “CONGELATO” E “SURGELATO” NON SONO LA STESSA COSA
La surgelazione è una tecnica industriale che porta in poche ore un alimento a una temperatura pari o inferiore a -18° C. I prodotti surgelati subiscono, dunque, un trattamento con il freddo intenso, ultra rapido ed efficiente, che determina la formazione di micro-cristalli di acqua che non danneggiano la struttura biologica degli alimenti, lasciando nel prodotto pressoché intatte le proprietà nutrizionali. La congelazione, invece, avviene a temperature meno basse (da -7° C a -12°C) e in tempi più lunghi. Al momento dello scongelamento, i prodotti congelati sono pertanto soggetti a una parziale perdita dei valori nutritivi e organolettici.
2 A CASA NON SI PUO’ “SURGELARE”
La surgelazione è una tecnica prettamente industriale. A livello domestico è possibile solo congelare. Non bisogna dimenticare, però, che le qualità organolettiche e nutrizionali di un cibo congelato sono inferiori rispetto a quelle del surgelato, che invece conserva a pieno le caratteristiche originali, la struttura e il sapore del prodotto fresco.
3 I SURGELATI NON CONTENGONO CONSERVANTI AGGIUNTI AI FINI DELLA CONSERVAZIONE
In un prodotto surgelato, per legge, non si può aggiungere nessun conservante allo scopo di prolungarne la vita. È proprio il freddo a garantire la lunga conservazione di questi prodotti, mantenendo la loro temperatura costante a -18° C.
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4 SCONGELARE UN PRODOTTO SURGELATO A TEMPERATURA AMBIENTE È SCONSIGLIATO
Il modo migliore per scongelare un prodotto ‘sotto zero’ è direttamente in cottura o in alternativa riponendolo qualche ora in frigorifero (oppure se si ha molta fretta, imbustato sotto l’acqua corrente). È sconsigliato, invece, lo scongelamento con acqua calda e quello a temperatura ambiente, per evitare lunghe soste del prodotto surgelato a una temperatura non controllata.
5 UN PRODOTTO SCONGELATO PUÒ ESSERE RICONGELATO AD UNA SOLA CONDIZIONE: CHE VENGA PRIMA COTTO
In linea generale, non si può ricongelare un prodotto scongelato, ma c’è un’unica eccezione: è possibile farlo a patto che il cibo venga prima cotto e successivamente raffreddato rapidamente, prima di essere riposto di nuovo in freezer.
6 LE VERDURE SURGELATE SONO ANALOGHE A QUELLE FRESCHE IN TERMINI DI VALORE NUTRITIVO
Le verdure surgelate sono paragonabili a quelle “fresche” perché passano solo poche ore dal momento della loro raccolta a quello della surgelazione. Le verdure surgelate conservano al meglio non solo le caratteristiche organolettiche e nutrizionali (vitamine, minerali e macronutrienti), ma anche la stessa struttura e il sapore dei prodotti “freschi” originali, fino alla data di scadenza.
7 IL PESCE FRESCO E QUELLO SURGELATO HANNO LO STESSO VALORE NUTRITIVO
Le proprietà nutrizionali del pesce surgelato sono identiche a quelle del pesce fresco: anche il pesce surgelato è infatti una fonte naturale di macronutrienti (tra cui proteine nobili e acidi grassi omega-3), ma è anche ricco di micronutrienti come vitamine (A e D) e sali minerali (iodio e selenio). I prodotti ittici surgelati, inoltre, vengono pescati nelle zone più vocate del mondo, lontano dalle coste e nei mari più profondi e puliti, e subito lavorati (decapitati, eviscerati, spellati, sfilettati) e, in molti casi, surgelati direttamente a bordo, evitando al consumatore onerose procedure casalinghe che determinano forti scarti di questo prezioso prodotto.
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8 I PRODOTTI ITTICI SURGELATI SONO SICURI AL 100%
In questo settore merceologico le normative di riferimento hanno imposto regole molto rigide, che fanno del pesce surgelato un emblema di sicurezza a 360°. Anche l’imballaggio contenente il prodotto è un modello di trasparenza totale, riportando l’area di pesca, il momento della prima surgelazione, la scadenza, le valenze nutrizionali, il produttore, e così via.
9 PER UN CORRETTO USO DEI PRODOTTI SURGELATI È IMPORTANTE LEGGERE BENE L’ETICHETTA
Prima di consumare un prodotto surgelato, è fondamentale prendere visione di quanto riportato in etichetta e rispettare tutte le indicazioni consigliate, che sono indispensabili per il corretto utilizzo e consumo dei prodotti ‘sotto zero’.
10 I SURGELATI RIDUCONO GLI SPRECHI ALIMENTARI E “FANNO BENE” ALL’AMBIENTE
Numerose ricerche concordano sul fatto che l’uso dei surgelati in cucina possa contribuire al contenimento degli sprechi e, quindi, ad un marcato risparmio familiare, nonché a conseguenze positive per tutto il pianeta. I motivi sono molto semplici: la lunga durata di conservazione dei surgelati permette di utilizzarli prima che si deteriorino; un maggior controllo nelle porzioni e nelle quantità consente di utilizzare solo ciò di cui si ha davvero bisogno; la quantità acquistata corrisponde a quella che si mangia: niente sbucciature, spinature, lavaggi; pochi scarti in casa: si consuma tutto ciò che si acquista e diventa più facile fare anche la raccolta differenziata dei rifiuti; si riduce il consumo di acqua nelle case dei consumatori: tutti gli ortaggi sono già lavati e puliti; c’è un minore spreco di risorse energetiche per la cottura dei cibi: i tempi di preparazione sono nettamente più brevi; infine, le materie prime utilizzate vengono raccolte, pescate e lavorate nelle zone più vocate.
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