La pasta lunga, anche senza scomodare la mitica sequenza di Alberto Sordi nell’Americano a Roma, è da sempre parte del DNA goloso dei romani. Inutile dire che le possibilità di trovare grandi sapori sono diffuse a tutti i livelli, che si tratti di roof preziosi o di piccole osterie di quartiere.
Si passa insomma senza soluzione di continuità dall’impeccabile spaghetto pomodoro e basilico del lussuoso Jardin dell’Hotel de Russie alle porzioni anni ’50 della felice, abbondante carbonara dell’Antica Osteria Carlone a Trastevere. Il casalingo aglio olio e peperoncino diventa esemplare esercizio di chef da Benito in via dei Falegnami grazie alla bella mano di Nicola Delfino (autore anche di un riuscito cacio e pepe), ma anche l’immortale amatriciana, nelle mani di uno stellato come Angelo Troiani del Convivio, si trasforma in una sinfonia complessa di nuovi sapori.
Senza dimenticare che, proprio a Roma, dove ormai la moda tutto pesce ha trasformato letteralmente le abitudini a tavola, si possono esplorare i grandi classici (ricci o vongole) secondo la raffinata versione del San Lorenzo di via dei Chiavari, non meno che godere del lusso solido degli spaghetti ai crostacei, piatto bandiera Quinzi e Gabrieli dietro al Pantheon.
La ricetta degli spaghetti con le triglie di Mery e Arturo Scarci, Meglio Fresco – Roma
Mery e Arturo, la gioiosa coppia che ha fatto di Meglio Fresco (sorprendente pescheria di Boccea) uno dei più vispi locali gourmet della Capitale, amano una cucina schietta, allegra… come questo piatto.