Qualche volta non stanno in televisione, ma scrivono anche libri, gli chef. È il caso di Claudio Gargioli, figlio d’arte (il padre era il celebre Armando, da cui prende ancora il nome la sua trattoria al Pantheon) che, dopo aver pagato, e con successo, tributo al mestiere di cuocere con due volumi di ricette, ha anche pubblicato un vero romanzo, “Il Mondo sta tutto in cucina” (Fefè Editore).
La storia ruota intorno ai grandi amori di questo chef curioso e appassionato. C’è Roma col centro storico, e poi ci sono tanti personaggi che ruotano in una girandola di situazioni dove il fil rouge sono il cibo e le storie della tavola.
Il lettore percorre antiche ricette, di Apicio, il gastronomo del tempo dei Cesari, a Carnacina, accompagnato da una immaginaria colonna sonora tutto jazz, con Chet Baker in primis.
Dalle pagine di Claudio Gargioli emergono i ricordi della vecchia Bottiglieria con Cucina accanto al Pantheon, nata esattamente mezzo secolo fa, dalla quale patron Armando si trasferì poi a piccola distanza per trovare spazi per una proposta più ambiziosa.
Proprio quella cucina che avrebbe stregato il giovane figlio Claudio che, chiamato a sostituire un cameriere, buttò alle ortiche i suoi studi di scienze politiche per vivere la vita una trattoria destinata a essere ‘luogo’ di divulgazione dei sapori romani per una felice pattuglia di amici e clienti.