Il classico
Happy hour è espressione creata dal marketing anglosassone. Invece l’aperitivo è invenzione italiana (con il vermouth Aperitivo ufficiale di Corte per decreto di Vittorio Emanuele II). A dirla tutta, è ancora più antico: nel V secolo il medico greco Ippocrate prescriveva agli inappetenti un amaro all’assenzio e ruta. Al di là del piacere degli incontri tra amici, dell’economico apericena o dell’esigenza di attendere con un bicchiere in mano l’immancabile ritardatario, ci sono bevande che aiutano davvero a prepararci alla tavola. I vini frizzanti stimolano le produzioni gastriche. I bitter (amari) stuzzicano le papille gustative predisponendole ai diversi gusti. Il vermouth in versione bianco dry valorizza i sapori amari, il rosso col limone le sensazioni dolci. Birre e analcolici – diciamo la verità – sono gradevoli ma non assolvono in pieno al ruolo di preparare il palato.
Convivialità
«Sono tutti un inno alla convivialità, tanto più nel post Covid», afferma Danilo Bellucci, talent scout di barman. L’estate 2020 ha segnato l’ingresso anche in Italia dei ready to drink (pronti da bere). Patrick Pistolesi del Drink Kong di Roma ha firmato alcuni cocktails di Nio, la startup dei giovanissimi milanesi Luca Quagliano e Alessandro Palmarin. È l’acronimo di Needs Ice Only (serve solo il ghiaccio), monodose in elegante confezione design (sembra uno spesso cartoncino d’auguri con oblò trasparente). «Rigorosamente Mixed in Italy senza conservanti e additivi – dicono Quagliano e Palmarin – vogliamo cambiare la cultura del bere social».
Per l’aperitivo tutto italiano consigliano il Milano Torino, metà Campari, metà vermouth Cocchi. Un altro famoso bartender romano – Bruno Vanzan, vincitore dell’Iba 2016 in Giappone e campione del mondo Bacardi nel 2010 – ha collaborato con la triestina Hausbrandt per il Cold Brew Coffee, prodotto tramite l’infusione di un caffè lavato 100% monorigine Ethiopia Sidamo. «Una perfetta rivisitazione del classico aperitivo italiano sia da solo oppure come base di cocktail», spiega Pierangelo Ranieri di Hausbrandt.
Lo slogan
Stappa e bevi è anche lo slogan dell’Apericasa Choose dei viticoltori veneti Pontel948 che puntano particolarmente sugli italianissimi Negroni e Spritz. Sul lago di Garda è invece una ragazza – Elsa Carta di Sirene at home – a innovare la tradizione di famiglia dei cocktail l00% nostrani. Dalle isole arrivano poi due novità intriganti, non solo nella forma. In Sardegna il guru romagnolo dei liquori Baldo Baldinini ha dato vita per Sella&Mosca all’Aperitivo Sardo, da bere puro o tagliato tipo spritz. «Ho messo assieme il cannonau, fantastico vino del territorio, e botaniche locali – non solo mirto e bacche di ginepro – e orientali», spiega Baldinini che ancora una volta punta sulla base vino e non su acqua e zucchero.
Dalle falde dell’Etna arriva Drup, originale liquore da estratto di oliva. Il brevetto è di Mario Spampinato, gourmet ma ingegnere di professione. «Al naso – descrive – richiama limone e mirto, in bocca oliva verde, liquirizia e genziana». Insomma, da mixare in un aperitivo o direttamente come digestivo. Ma come dopo cena consigliamo un nocino.
La ricetta del nocino casalingo di Claudia Renzi – Granosalis.org
Per preparare il nocino casalingo, verificate prima la consistenza delle noci: forandole con uno spillo non dovranno fare troppa resistenza.