Continua il viaggio lungo i ristoranti che affacciano sul fascinoso mondo dei mercati della Capitale. Perfino quello dei fiori, accanto al quale, tra edifici moderni, spiccano la facciata e le volte dell’Antico Falcone, monumento nazionale dal 1935. Un casale del ’400 dove si godono una verace cucina romanesca e un servizio di assoluta professionalità. Poi, accanto al mercato Pinciano di via Antonelli, la forbice si apre: una gioiosa abbuffata di classici nella vicina Ambasciata di Abruzzo o, sul versante della sosta romantica e sofisticata, al Gallura, raffinata cucina tutto pesce col valore aggiunto di un giardino pensile segreto di rara bellezza.
Inutile dire che la cucina romanesca resta centrale. Basta una sosta da Alvaro al Circo Massimo, a pochi metri dal Mercato di Campagna Amica di via San Teodoro, luogo ad alta frequenza della Roma bene del Centro. Qui un solido repertorio di carbonara e amatriciana. E lo stesso avviene nel cuore di Trastevere Ai Spaghettari, dove l’offerta è romana doc, compresa una formidabile cacio e pepe servita nella mezza forma di formaggio.
Ma ci sono anche “strappi”. Da Palmieria Grotta perfetta, in un avvolgente spazio verde, si godono golosi piatti di terra e di mare proposti in chiave moderna. E questo per non parlare di Jerò a Ponte Milvio, divertente luogo di aperitivi, tapas e cucina spagnola rivisitata a due passi dal locale mercato. (Continua)
La ricetta della sangria
La sangria conosce infinite versioni, anche in bianco, come in Catalogna. Ecco la ricetta classica.