Piazza de’ Ricci è un’oasi urbana, come un palcoscenico teatrale dominato dalla facciata affrescata di un palazzo cinquecentesco, opera di Polidoro da Caravaggio. Questo angolo d’arte di Roma diventa un viaggio attraverso la storia gastronomica che ha inizio nel 1938 – anno in cui Hitler visitò Mussolini. Era l’epoca in cui ‘sor’ Umberto Pierluigi aprì la sua trattoria, in un tempo in cui non c’era ZTL e Campo dei Fiori era un semplice mercato e non il centro della movida romana.
Il grande cambiamento avvenne nel 1980, quando il giovane Roberto Lisi decise di dare una nuova direzione al locale: concentrandosi su pesce di alta qualità e una proposta marittima, e innalzando il profilo culinario con una cantina d’eccezione, che oggi vanta oltre 1500 etichette da tutto il mondo.
Durante le giornate assolate, è difficile resistere al richiamo dei tavoli adornati da tovaglie candide. Soprattutto dopo aver assaporato un plateau di ostriche, comprese quelle irlandesi dal sapore ricco e persistente, o un delicato carpaccio di gamberi rossi con anguria, lime, Campari e mandorle. Ma non temete, ci sono anche opzioni per chi non ama il crudo, come la rana pescatrice alla cacciatora o la gustosa catalana.
Per proseguire, scialatielli cacio e pepe con polpo e peperone crusco, trancio di branzino arricchito da lupini di mare, zafferano, fagiolini e una millefoglie di patate. Il pasto si conclude con un’ottima torta Setteveli, accompagnata da gelato alla vaniglia e salsa ai frutti di bosco.
La ricetta della ceviche di dentice
La preparazione del ceviche secondo la ricetta di Grano non richiede una filologia rigorosa. È possibile sostituire la cernia, tipica della versione peruviana, con il dentice.