Un tesoro di agnello, la ricetta dell’agnello cacio e ova

agnello carne piatto

Tante le declinazioni dell’agnello lasciata Roma alle spalle. Tappa obbligata Castellana a Frascati dallo storico Cacciani per gustare la semplice perfezione delle costolette fritte con una panure di erbe, o sempre ai Castelli, questa volta a Grottaferrata, per sentire dall’Oste della Bon’Ora tutti i profumi dell’agnello nel suo pascolo.

Si cambia comune e si arriva a Genzano per provare da Pierino e Renata una sfiziosa variante sul tema della cacciatora con l’abbacchio alla svinatora. A sud della Capitale la tappa è d’obbligo dalla vulcanica Anna Dente della Osteria di San Cesareo dove la domenica la convocazione golosa recita abbacchio al forno con patate.

Tutta la fragranza dell’agnello della Tuscia si gusta a Viterbo, da Danilo Ciavattini, chef capace di unire creatività e territorio. Inutile dire che gli agnelli della campagna di Benito Morelli, Benito al Bosco di Velletri, sono pura poesia, magari abbinati alle verdure dell’orto. E ancora, per gli appassionati, un tits di abbacchio da non perdere a Olevano Romano, una delle Capitali del Cesanese: cotoletta panata e chips di patate, rollè farcito alle erbe aromatiche e pecorino, coratella con le cipolle.

La ricetta dell’agnello cacio e ova di Annibale Mastroddi, Antica Macelleria Annibale – Roma

«Semplice e bbono» conclude oracolare Annibale Mastroddi, macellaio, gourmet e poeta, di via di Ripetta. Ecco come preparare questa ricetta abruzzese: l’agnello cacio e ova.

Ingredienti

Preparazione

Step 1

Tagliate a cubetti spalla e coscio e li fate rosolare in olio aglio e rosmarino.

Step 2

Aggiustate di sale e pepe, sfumate bene col vino, incoperchiate e fate andare una mezz’oretta, eventualmente allungando con poca acqua.

Step 3

A parte battete le uova col pecorino, emulsionate (senza esagerare) e unite fuori dal fuoco alla carne fino ad ottenere una crema scivolosa e densa.

Step 4

Vino consigliato: Cesanese del Piglio

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