Il primo a usare la parola polpette fu il leggendario Maestro Martino, cuoco del ‘400. Ma questo modo di preparare la carne ha origini lontane in Persia, se ne trovano equivalenti nella cucina imperiale romana, prima di passare attraverso gli arabi in tutta Europa. Artusi non le amava troppo, stigmatizzando le polpette con un caustico “questo è un piatto che tutti lo sanno fare cominciando dal ciuco, il quale forse fu il primo a darne il modello al genere umano”.
Polpette a Roma
A Roma le polpette sono tutto meno che scienza del ciuco e si possono gustare in mille modi, secondo tradizione o in forma di ogni possibile ricetta macinata. Come è il caso di Polpetta, tre sedi in città, che le propone in forma di merluzzo e patate, o di salsicce e friarielli, per citarne soltanto due.
Polpette con vista mozzafiato si trovano al Caffè Colbert a Villa Medici, mentre dallo spartano Settimio in via del Pellegrino vanno alla grande quelle alla griglia. Dai mitici Roscioli e Sora Lella sono proposte in forma perfetta, senza dimenticare Felice a Testaccio che, insieme a polpette fantastiche, prepara anche un polpettone all’antica da leccarsi i baffi.
La ricetta del polpettone cardinalizio di Annibale Mastroddi, Antica Macelleria Annibale – Roma
«Famolo come per un cardinale ‘sto polpettone» tuona Annibale Mastroddi, storico macellaio e poet di vi di Ripetta.