- Tempo di preparazione: 3 ore
- Difficoltà: 3
- Dosi per: 2 persone
Dietro la parola osteria romanesca si nasconde troppo spesso, complice il turismo, del facile folklore. Per fortuna i gourmet possono ancora trovare insegne storiche che mantengono vivi saperi e sapori, nonché indirizzi di ultima generazione dove amatriciana e coda diventano un vero e proprio manifesto di devozione affettuosa alla cultura delle radici.
Ecco allora Lilli a Tor di Nona trovare ancora un piatto di casa quasi sparito dalla carta dei ristoranti come le penne all’arrabbiata, o ancora, nel buchetto al Ghetto della Sora Margherita la inconsueta cacio e pepe con l’aggiunta cremosa della ricotta.
Poi, le care vecchie lasagne e cari vecchi classici come carciofi e carbonara. Trippa in tutte le maniere – magnifica quella fritta – all’Osteria della Trippa in Trastevere, locale moderno dal cuore antico, mentre per rivivere i mitici anni ’60 del cinema e degli artisti, non bisogna lasciare perdere una sosta dal fantastico Armando al Pantheon.
La ricetta del petto di vitello alla Fornara di Arcangelo Dandini, L’Arcangelo – Roma
«Questo è un arrosto fenomenale: peccato che sia relegato ai semplici piatti da osteria», sentenzia Arcangelo Dandini, chef dell’Arcangelo e guru credibile di una cucina delle radici.
Ingredienti
- Punta di petto di vitello 1,5 kg
- Salvia
- Rosmarino
- Aglio 4 spicchi
- Vino bianco 1 bicchiere
- Olio EVO
- Sale
- Pepe nero
Preparazione
Step 1
La preparazione è semplice: tritate gli odori, uniteli all’olio con sale e pepe e ungete bene la carne prima di lasciarla marinare un paio d’ore.
Step 2
In un forno statico a 190 gradi fate cuocere una ventina di minuti, poi bagnate col vino e lasciate andare altri 45 minuti.
Step 3
Il piatto è ancora più buono se bagnato col suo fondo ben deglassato
Step 4
Vino consigliato: sannio DOC Aglianico Piedirosso
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