Le Hawaii conquistano la Capitale. E la formula magica si riassume in un piatto che unisce sapore e bilanciamento perfetto di proteine, grassi e calorie. La pokè è il trend che conquista spazio ogni giorno di più sul sushi tradizionale. La parola è hawaiana e significa ‘tagliare’: in pratica si tratta di pesce crudo o marinato, adagiato in una ciotola su una base di riso e coperto con verdure.
Salute allo stato puro e gusto della combinazione, quindi, perché il riso può essere anche quello verde di bambù, o addirittura sostituito da noodles di zucchine, mentre il pesce è lo stesso che si impiega per il sushi, con il tonno in prima fila. Soia e ponzu hanno un ruolo importante nella costruzione della salsa, prima di coprire (ma non prevaricare) avocado, anelli di cipolla, ovvero a tutto quello che la fantasia degli chef individua come accompagnamento vegetale al pesce prescelto.
In questi tempi complessi la sfida è portare a casa divertimento, sapori, salute concentrati in piatti che rappresentino anche una rottura della routine. Così, nelle sue diverse sedi dai Parioli al quartiere universitario di San Lorenzo e, da pochissimo, anche al Nuovo Salario, Palmerïe Pokè ha conquistato, anche grazie a una formula felice di consegna a domicilio, un pubblico di foodies attenti a qualità e salute.