Olio Campania Igp, la Commissione Ue approva il marchio: «Riconoscimento di qualità mondiale»

olio olive

La Commissione europea ha approvato la registrazione dell’indicazione geografica protetta (Igp) “Olio Campania”.

La denominazione è riservata all’olio extravergine di oliva ottenuto da olive prodotte esclusivamente in Campania.

L’olio si aggiunge all’elenco dei 1.617 prodotti alimentari già tutelati dall’Ue. Tra cibo e vino, l’Italia arriva a 847 prodotti Dop e Igp protette dalla legislazione Ue.

«Una grande occasione per tutta la Campania. Con il via libera dell’Ue all’Igp Olio Campania tutto il territorio è coperto da un marchio di origine, rafforzando la capacità di arrivare sul mercato, vista la crescente richiesta di riconoscibilità e autenticità da parte dei consumatori». È il commento della federazione regionale di Coldiretti Campania, in prima linea nell’iter per il riconoscimento attraverso i suoi tecnici, alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale europea n. 84 del regolamento di esecuzione della Commissione europea con il quale viene registrata la denominazione geografica.

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Un riconoscimento che arriva dopo un 2022 che ha visto un dato in controtendenza in Campania rispetto al resto d’Italia, con la produzione nazionale di olio di oliva a -37%, a causa della siccità. La produzione di olio in Campania, infatti si è attestata a circa 11mila tonnellate.

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In Campania – secondo le stime di Coldiretti e Aprol Campania – sono presenti circa 74 mila ettari coltivati ad oliveto, di cui il 5% circa con metodi di produzione biologica. La regione possiede una straordinaria ricchezza di biodiversità olivicola con oltre 60 cultivar, molte ancora in fase di studio.

Le principali varietà olivicole sono diciannove: l’Ogliarola, la Marinese e la Ravece in provincia di Avellino; l’Ortice, l’Ortolana e la Racioppella in provincia di Benevento; l’Asprinia, la Tonda, la Caiazzana e la Sessana in provincia di Caserta; l’Olivo da olio (detta anche Cecinella o Minucciolo) in penisola Sorrentina, Napoli; la Rotondella, la Carpellese, la Nostrale, la Salella, la Biancolilla e la Pisciottana in provincia di Salerno. A queste autoctone vanno aggiunte varietà come il Leccino e il Frantoio, che pur non essendo autoctone sono presenti da lungo tempo in varie zone della regione.

In Campania sono cinque le Dop: Cilento, Colline Salernitane, Irpinia – Colline dell’Ufita, Penisola Sorrentina e Terre Aurunche.

«Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale europea del 23 marzo 2023 n. 84 vieneil registrata la denominazione geografica protetta dell’ Olio Campania è la 29ma Indicazione geografica della Campania del comparto food, la 58ma comprendendo anche i vini Dop/Igp. Ringrazio il Ministero dell’Agricoltura ed il Ministro Lollobrigida per l’alacre lavoro portato avanti per il raggiungimento di questo importantissimo riconoscimento per l’ olio d’oliva campano .

È una giornata importante per il settore agricolo perché con questo iter che si è concluso, ogni Regione olivicola ha i suoi prodotti Igp che tutelano e preservano un lavoro identitario, culturale riconosciuto a livello mondiale. In particolare sono soddisfatto perché nel disciplinare depositato vengono considerate di qualità le olive del nostro territorio in particolare: l’olivo caiatino, sessano e tondo.

Dimostrazione questa di grande attenzione nei confronti del nostro territorio che come sempre detto non lo abbandoneremo e staremo sempre al fianco degli agricoltori e imprenditori del settore che con sacrificio lavorano per mantenere alto il brand Campania senza comprometterne la qualità che diventa vanto per tutti noi ed è apprezzata da tutti i consumatori.» Lo ha dichiarato Marco Cerreto, capogruppo in Commissione Agricoltura alla Camera dei Deputati.

Raffaele Amore, presidente regionale Cia e del Comitato Promotore del marchio, che ora dovrà occuparsi della delega all’organismo terzo per la certificazione delle produzioni: «Iniziamo da oggi a percorrere la strada della valorizzazione di oltre il 40% dell’olio di oliva extravergine della nostra regione e al contempo poniamo gli oliveti e gli olivicoltori nelle condizioni di trarre il massimo vantaggio dalla politica agricola comunitaria che riserva dal 2023 il premio accoppiato solo agli oliveti rivolti a produzioni di qualità».

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Ancora, secondo Amore «L’operazione che porterà alla certificazione della produzione premia la visione della Cia Agricoltori Italiani sul settore olivicolo oleario, da sempre rivolta alla valorizzazione delle produzioni di qualità

La Campania risulta la quarta regione olivicola italiana per quantità di olio prodotto e la sesta per superficie olivetata con 72.230 ettari. Ad oggi la produzione di olive nella regione ha raggiunto i 2,5 milioni di quintali.

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