Le infinite varianti dell’aperitivo: classico o creativo
Girando per Roma ci si accorge di quanto il rito dell’aperitivo sia ormai entrato nelle abitudini gourmet. La più diffusa delle liturgie resta ancora quella del calice di vino o delle bollicine con indirizzi imperdibili come la salumeria gastro-chic dei fratelli Roscioli o le offerte di Bourgogne selezionati dal formidabile Luca Boccoli per Settembrini.
Sui cocktail c’è da sbizzarrirsi lungo diversi filoni. Il primo passa per i grandi alberghi: il roof con grande vista su Roma dell’Eden, la quiete in palazzo primi ‘900 del Locarno, il dinamico giardino del De Russie, tanto per citare.
Il secondo filone è legato a locali che funzionano dal caffè con muffin del mattino agli aperitivi della sera. È il caso del Propaganda Caffè che fa molto bistrot parigino, del Barnum Cafè con la sua atmosfera vintage, o dell’intellettuale Salotto 42, interessante anche per gli stuzzichini. Verso Prati due indirizzi con movida giovanile come Banana Republic o il Sorpasso.
Caso divertente, gli Ulivi, indirizzo di bella cucina ai Parioli dove il mercoledì la frizzante titolare Fabiana Conti mixa sfizi, atmosfera, buoni aperitivi e dj music. Cocktail di alto livello e atmosfere da proibizionismo al Jerry Thomas Speakeasy. Per il piacere dell’aperitivo d’autore, le creazioni di Massimo D’Addezio, insuperabile anche nel racconto di ogni ingrediente e segreto dei suoi cocktail. Si divide tra due indirizzi: il simpatico Co.So. al Pigneto e l’inaspettato Chorus.
La ricetta del New York Sour di Massimo D’Addezio, Co.So. – Roma
Massimo D’Addezio è uno dei veri grandi guru del cocktail romani. Dopo un lungo percorso che lo ha visto fra l’altro inventare all’Hotel De Russie una strepitosa serie di variazioni sul tema del Martini, esercita ora il suo talento in un dinamico buchetto c nel cuore del Pigneto. La sua ricetta? «A me piacciono molto i sour, dove l’abilità del barman sta tutta nel dosare un liquore secco (in origine si usava il whisky) con l’acidità del limone e con una nota dolcificante. In questo caso io ho usato anche dell’Aglianico aromatizzato con foglie di amarena (ma potete scegliere voi stessi la nota aromatica che volete)».