Fuori dalla Capitale per respirare il fresco e per apprezzare tutte le ghiotte opportunità dei ristoranti tutto pesce a Nord e a Sud di Roma. Il fenomeno più vistoso, anche fuori dalla ristorazione “stellata”, è la crescita della voce qualità. Dalla materia prima al pescato alle etichette in cantina. Gli chef se la giocano molto sugli antipasti, ai quali affidano molti dei loro “fuochi artificiali”. Fondamentali i crudi.
Ma non basta il meglio del mercato, come sa bene Walter Regolanti, di Romolo al Porto, occorre di più ai clienti quanto a emozioni. Quindi, anche un lavoro sulle caratteristiche primarie di ogni crudo per scovare sapore e provocazione anche in pesci trascurati, dalla tracina alla mormora.
Soddisfazioni al capitolo “cotto”, specie se il pesce è cucinato dalle mani esperte della famiglia Chinappi, con classici che già risentono dell’influenza della cucina campana, dal polpo alle sogliolette al limone. Emozioni creative senza arrivare fino ad Anzio? Belle sorprese all’Osteria dell’Orologio di Fiumicino, intelligente e rigorosa nei suoi sfizi, o nella gioiosa contaminazione di materie prime dal dinamico Tino a Ostia.
Per gli appassionati della combinata cibo-vista, la notevole la Baia a Fregene. A Santa Marinella, nel giardino romantico di Glem, proposte creative.
La ricetta dei moscardini alla piastra con asparagi di Walter Regolanti, Romolo al Porto – Anzio RM
Walter Regolanti di Romolo al Porto è passione allo stato puro, basta vedere la sua capacità di misurarsi anche con i 200 clienti del sabato sera senza fallire un dettaglio.