Formia già città romana di ville, quindi fortificato borgo medioevale con scenografica cattedrale, oggi è luogo di frequentate spiagge oltreché luogo di elezione per gli appassionati di vela e di windsurf. Ma non poteva mancare qui anche un capitolo gastronomico di tutto rilievo.
Nelle ricette, dove già spira una brezza tutta borbonica, confluisce una tavolozza preziosa di “basi”. Il pesce del Golfo, la fantastica oliva itrana (dalla quale deriva un olio di assoluta qualità), le verdure di Fondi, i formaggi (tra cui spicca il provolone). Inutile dire quindi che a Formia si mangia bene.
Le possibilità sono tante. Imperdibile una sosta dalla famiglia Chinappi, una vera e propria antologia dei sapori locali, compresa una pizza dal cuore antico, ma modernissima concezione, grazie a una selezione modernissima di farine.
Atmosfere uniche per sontuosa suggestione si possono vivere all’Hotel Miramare, già residenza di casa Savoia con vista sul Golfo, dove si gustano classici in due scenografici ambienti: la Grotta del Fauno e la Sala Degli Specchi. Mentre al Gatto e la Volpe i clienti gourmet trovano una stuzzicante parata di prodotti di nicchia del territorio a punteggiare ottime ricette di mare e di terra.
La ricetta della linguina con ragù di papiro peloso (granchio di scoglio) di Stefano Chinappi
Parlando della linguina con ragù di papiro peloso (granchio di scoglio) Stefano Chinappi, che si alterna tra la casa madre di Formia e il suo ristorante a Porta Pia, la descrive così: «Semplicità e tanto sapore».