I lettori di Pirandello si consoleranno delle delusioni d’amore di Micuccio Bonavino, protagonista del dramma Lumie di Sicilia, sedendo ai tavoli del ristorante omonimo. Siciliano davvero doc, qui tutti i piatti sprizzano energie positive e grande divertimento. Altre energie, questa volta tutte declinate in chiave romana, rendono a sua volta gioiosa la sosta all’Osteria Palmira.
Qui Claudio Rocchi, terza generazione di una famiglia di osti amatriciani, mette ogni giorno in tavola una cucina di sapori netti, che parlano dritto al cuore. Rispetto delle radici, ma anche moderna sensibilità per la scelta della materia prima sono infatti la chiave vincente per una esperienza a tutto tondo.
In una esplorazione gastronomica del territorio non va peraltro dimenticata la pizza. Qui, con la Gatta Mangiona, il palato viene convocato a ‘tonde’ realizzate con uno stile moderno di impasti. La materia prima di alta qualità ha trasformato nel tempo lo stile della pizza nella Capitale.
E ancora, dopo aver gustato piatti classici nella quiete ovattata del Cortile, nel cuore Monteverde Vecchio, non resta che lasciarsi suggestionare dal gioco di provocazioni fusion di Locanda Cocò. Qui si divaga felici dai poke ai burger, dai nachos ai wok.