Com’è possibile dire che non se ne può più degli scampi? Sono buoni e a prezzi che fanno a pugni con la crisi. La fantasia, viziata dal lusso del mare, anche in molti dei migliori ristoranti tende così ad adagiarsi sui classici preziosi.
E pensare che col pesce povero si possono fare cose a dir poco favolose, basti pensare all'”arzilla“, la razza, protagonista di una favolosa minestra impreziosita dai broccoli, tipica della cucina ebraico romanesca.
La minestra di pesce, appena macchiata di pomodoro, con pasta spezzata o coi quadrucci all’uovo (versione magistrale dei Cacciatori a Nettuno), d’altra parte è una cosa molto seria nel territorio tra Anzio e Nettuno.
Allo stesso modo un tocco di pecorino fa volare molti primi piatti, che si tratti dei paccheri coi polpi, uno dei piatti di culto alla Bottega Sarra di Terracina, oppure degli spaghetti con le alici, un classico di Alceste al Buon Gusto ad Anzio.
La rivincita del merluzzo fresco sulla più nota versione surgelata si consuma alla Vineria Cesare di Terracina, mentre la più grande parata di crudi “poveri”, negli accostamenti più originali e creativi, è il biglietto da visita di Walter Regolanti da Romolo, nel cuore del porto di Anzio, proprio davanti all’imbarco degli aliscafi, con mormore, tracina, fragolini trasformati in autentiche delizie gourmet.