Insetti da mangiare, arriva l'ok dall'Unione europea e gli chef stellati si dividono

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L’Unione europea ha dato l’ok, per la prima volta, all’ultilizzo degli insetti come alimento “da tavola”. E se nel mondo, già da diverso tempo più di mille specie di insetti vengono mangiati, in Italia gli chef stellati si dividono. Intrigante o improponibile, questo è il dibattito.

Il primo ad essere incuriosito da questo nuovo alimento e dai suoi potenziali diversi usi è Massimo Viglietti, lo chef alassino ma d’adozione romano. «Non ho nessuna preclusione, anzi secondo me, gli insetti sono tra virgolette una fonte sostenibile per il futuro. Anche se c’è da parte di molti una preclusione per quella forma o un insetto specifico.

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Tuttavia nn trovo che sia una cosa sbagliata: come si mangiano verdure strane e puzzolenti, non vedo come non si possano mangiare insetti». Secondo Viglietti «più che altro è un fatto mentale». Lo chef che ha fatto sempre discutere per la sua personalità complessa tra cresta e orecchino vede negli insetti una potenzialità enorme capace anche di tirar fuori la sua personalità rock.  «L’importante – sottolinea – è essere liberi di testa, non farne una campagna per una cosa che dal punto vista estetico non piace. Insomma l’idea non mi trova colpevolista, anzi mi trova molto intrigato da un cibo differente».

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Antonello Colonna – Cauto e tradizionalista invece lo Chef capitolino doc Antonello Colonna. «Per non dare opinioni bigotte e per mettere i puntini sulle I non sta a me – dice invece lo chef Antonello Colonna – dare opinioni sull’evoluzione di certi prodotti che potrebbero essere utilizzati. Mi auguro che la scienza possa fare passi avanti e l’industria pastaria possa difendere le nostre tradizioni. Anche se vedo il tutto molto incerto».

L’anarchico rivoluzionario Re del negativo di carbonara che ha fatto della cultura e del rispetto del prodotto il suo fiore all’occhiello ha solo una preoccupazione: «Spero comunque che non vada a danneggiare il nostro prodotto. Spero in definitiva che questo novel food non abbia successo, ma che abbia successo la ricerca. Insomma il mio claim è a favore della farina di legumi no a quella di larve».

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Giuseppe di Iorio e Andrea Pasqualucci – Sapori del sud Italia, cucina tradizionale che guarda al futuro ma con radici ben salde. Questo è lo stellato Giuseppe di Iorio. E per un uomo così tradizionalista e rispettoso della cultura della cucina italiana, contemplare di utilizzare delle larve essiccate per realizzare i suoi piatti gourmet non è molto facile.

«Gli insetti – sostiene lo chef Giuseppe di Iorio – credo non facciano parte della nostra cultura e del nostro Dna. Per quanto riguarda la mia filosofia se io vedo un insetto in cucina chiamo subito la disinfestazione». Contrario anche lo chef Andrea Pasqualucci. «Non è – afferma- nella nostra tradizione e non è nella nostra cultura. Probabilmente, fino a quando, non sarà imposto, non entreranno nelle cucine».

Polpettone, la ricetta tradizionale infallibile e gustosa

In America gli insetti si mangiano da tempo – Mentre negli Usa gli insetti si mangiano da anni e hanno testimonial celebri: da tempo uno degli chef americani più stellati, José Andrés, serve «chapulines», cavallette saltate, nel suo ristorante messicano Oyamel al centro della capitale. Assenti standard specifici, l’unica limitazione imposta dalla Food and Drug Administration è che grilli, formiche, cicale e scorpioni, per essere immessi sul mercato, siano allevati specificamente in vista del consumo umano.

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