Il gusto di stupire accompagna da sempre la cucina: l’importante è saper colpire davvero la fantasia con accostamenti inusuali. E Roma è una città gastronomicamente aperta, dove possono convivere senza problemi la pajata con le sferizzazioni alla Ferràn Adrià.
Insieme al sommo Beck, all’elegante Anthony Genovese del Pagliaccio, al materico Riccardo Di Giacinto di All’Oro, all’estremo Andrea Fusco del Giuda Ballerino, si muove anche tutta una grande pattuglia di talenti emergenti o già consolidati.
Basti pensare al lirico Roy Caceres di Matamorfosi, alla grintosa Cristina Bowerman, al sempre verde padre della cucina romana moderna Antonello Colonna, a Marco Martini, provocatorio come pochi, compresa la sua discutibile indisponibilità coi clienti al tavolo a diversificare i piatti da provare.
Al capitolo giovani non vanno dimenticati il bravo Federico Delmonte dell’Acciuga in Prati, felice nelle sue variazioni sul pesce, e la bravissima Stella Shi di Cu_cina alla Salita del Grillo, esempio felice di fusion tra Oriente e Roma.
La ricetta della gallinella coi finferli di Arturo Scarci, Meglio Fresco – Boccea
«Difficile inseguire a casa, anche per assenza di strumenti super tecnologici, i piatti ‘strani’: meglio tenersi a un classico casereccio, che appartiene alla preistoria degli accostamenti audaci, ovvero il ‘mare monti’», sorride Arturo Scarci, saggio e preparato patron di Meglio Fresco a Boccea.