È arrivato al giro di boa il percorso di LIFE Climate Smart Chefs, progetto europeo triennale che punta a formare chef e cuochi provenienti da tutta Europa, insegnando loro a coniugare l’attenzione al gusto con temi ormai irrinunciabili come salute e rispetto dell’ambiente.
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Per festeggiare il raggiungimento di metà percorso, il consorzio internazionale di partner guidato da Fondazione Barilla, il 5 luglio ha organizzato una conferenza online dal titolo “Chef a capo tavola – L’importanza di essere un ‘Climate Smart Chef’ oggi in Europa” durante la quale saranno presentati i risultati ottenuti fin qui dal progetto e un documento strategico rivolto ai decisori politici europei, la Vision 2030.
È stato annunciato inoltre il Climate Smart Chefs Award, il premio pensato per riconoscere l’impegno degli chef e delle associazioni no profit nel promuovere pratiche alimentari attente all’ambiente.
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Il progetto, che ha visto la Fondazione Barilla capofila in partnership con ALMA – La Scuola Internazionale di Cucina Italiana, ENAIP NET, l’Università finlandese JAMK e l’azienda irlandese NUTRICS, vuole promuovere un dibattito ampio sul cibo come strumento chiave per la mitigazione dei cambiamenti climatici.
LIFE Climate Smart Chefs prevede un corso di 36 ore di formazione divise tra online e in presenza presso il centro di formazione ALMA, con un panel di docenti formato da esperti del settore, chef professionisti e formatori che guidano i partecipanti nella conoscenza di una nuova ristorazione attenta alla salute del Pianeta.
Il corso viene erogato in 8 edizioni, ognuna delle quali è divisa in 6 moduli durante i quali gli aspiranti climate smart chefs imparano a identificare le principali sfide da affrontare per realizzare un sistema alimentare più attento all’ambiente e come prevenire e ridurre gli sprechi durante il servizio, approfondiscono lo studio di differenti culture gastronomiche (dalla dieta mediterranea alla tradizione culinaria del nord Europa) e si mettono alla prova con il software “FoodPrint”, un tool digitale per la progettazione di menu sostenibili che analizza l’impatto ambientale di ciascun piatto.
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A oggi, sono state realizzate 4 delle 8 edizioni previste e formati 80 chef e cuochi, ognuno con il suo expertise: da chi è appena uscito dalla scuola di formazione agli chef più esperti che, dopo aver sperimentato nuovi piatti e nuovi ingredienti, si sono voluti mettere alla prova per portare a tavola nuove ricette sane e gustose, adesso anche in armonia con l’ambiente.
«Il progetto LIFE Climate Smart Chefs rappresenta un nuovo modo di guardare al cibo: mangiare non è solo un un’esperienza legata al gusto, ma diventa un nuovo modo di essere cittadini attivi e consapevoli. Oggi gli chef sono chiamati a diventare essi stessi formatori che indicano la via da seguire per mangiare con gusto e in modo sano.
Il progetto si muove proprio in questa direzione con l’obiettivo di aggiungere un nuovo tassello, affiancando alla gioia del cibo, anche l’attenzione all’ambiente. Il lavoro portato avanti negli anni dal team di ricerca di Fondazione Barilla ci dice che ciò che fa bene alla nostra salute, ha risvolti positivi anche per la comunità e contribuisce al benessere della Terra.
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Per questo siamo nuovamente scesi in campo per dare un contributo alla formazione degli chef e per favorire un cambiamento nelle abitudini alimentari delle persone, anche quando i pasti vengono consumati fuori casa», ha dichiarato Riccardo Valentini dell’Advisory Board di Fondazione Barilla e di LIFE Climate Smart Chefs.
«LIFE Climate Smart Chefs ci ha permesso di elaborare ‘Vision 2030’, un documento strategico volto a fornire raccomandazioni e a sostenere gli obiettivi EU di mitigazione del cambiamento climatico. Il documento nasce da un processo partecipativo che, negli ultimi mesi, ha coinvolto diversi attori del sistema alimentare.
Speriamo che le raccomandazioni formate nella Vision 2030 possano ispirare un maggiore coinvolgimento degli chefs per trasformare i sistemi alimentari in Europa» – ha dichiarato Marta Antonelli, Coordinatrice del progetto LIFE Climate Smart Chefs e Direttrice della Ricerca di Fondazione Barilla.
La conferenza ha visto alternarsi sul palco virtuale un panel di ospiti autorevoli fra i quali: Sophie Hieke, Research Advisor per l’European Food Information Council; Professoressa di Marketing e Comunicazione presso la, Munich Business School; Claudia Guerrini, Project Advisor, European Climate, Infrastructure ed Environment Executive Agency; Marta Antonelli, Coordinatrice del progetto LIFE Climate Smart Chefs e Direttrice della Ricerca di Fondazione Barilla; Duncan Williamson, Senior Researcher per la Fondazione Barilla e William Nicholson, Project manager per la Fondazione Barilla.
Durante l’incontro, si è tenuta anche una tavola rotonda durante la quali sono stati proprio gli chef – fra cui Chiara Pavan, Cheffe, Venissa Restaurant, Venezia e Conor Spacey, Chef e Culinary Director, FoodSpace, Irlanda; Chefs’ Manifesto – a raccontare le pratiche virtuose poste in essere nelle cucine dei loro ristoranti.
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Climate smart chefs award: un premio per l’impegno a favore dell’ambiente
Per riconoscere l’impegno dei partecipanti al corso di formazione di LIFE Climate Smart Chefs e valorizzare anche le iniziative locali promosse da associazioni no profit che lavorano per un’alimentazione più attenta all’ambiente, il consorzio internazionale dei partner legati al progetto ha dato vita al Climate Smart Chefs Award. Il premio è aperto a partecipanti maggiorenni residenti in uno stato europeo, che avranno la possibilità di candidarsi a partire dal 6 settembre 2023 e fino al 10 giugno 2024.
Gli chef potranno candidarsi scegliendo tra due diverse sottocategorie, “Il Ristorante sostenibile dell’anno”, rivolto agli chef più esperti, già a capo di una cucina professionale, e “La ricetta sostenibile dell’anno”, a cui potranno partecipare i cuochi più giovani in formazione o impiegati in una cucina.
Dopo aver concluso il percorso di formazione erogato da LIFE Climate Smart Chefs attraverso il percorso “tradizionale” (online + in presenza) o tramite MOOC (versione “ridotta” del corso, interamente fruibile online dal sito del progetto, che sarà reso disponibile a breve), gli chef più esperti potranno presentare un progetto che descrive la loro personale esperienza e parli di come la nuova expertise acquisita durante il corso abbia generato dei cambiamenti positivi nel proprio ristorante, mentre gli “esordienti” avranno la possibilità di presentare la loro idea di ricette attente all’ambiente. In palio per il vincitore di ciascuna categoria un corso specialistico presso ALMA, la possibilità di diventare ambasciatori del progetto in tutta Europa e la licenza gratuita per un anno del software “FoodPrint”.
Il premio per le “iniziative locali” è, invece, rivolto a quelle associazioni locali e organizzazioni no profit che, coinvolgendo attivamente uno o più chef, pongono in essere progetti e iniziative che trattano questioni relative a cibo, clima, acqua, nutrizione, spreco, etc. In particolare, l’Award riconoscerà il merito alle 3 iniziative svolte all’interno dell’UE che meglio riescano a dimostrare il proprio impatto e successo nel sensibilizzare le persone sul rapporto esistente tra cibo e ambiente, e che siano disposte a utilizzare il premio per portare avanti le loro attività. In palio, infatti, un premio in denaro dal valore di 10.000 euro per il primo classificato, 5.000 per il secondo e 2.500 per il terzo.
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A decretare i vincitori per entrambe le categorie dell’Award sarà una giuria internazionale composta da esperti nel settore food, guidata dalla Cheffe Chiara Pavan (recentemente insignita della Stella Verde Michelin), mentre i premi saranno assegnati durante la Conferenza finale del progetto che si terrà a settembre 2024.
«Sono orgogliosa di essere parte di questo progetto: la costruzione della consapevolezza sull’impatto che il cibo ha sui cambiamenti climatici in atto e lo sviluppo di una maggiore empatia nei confronti della salute del nostro Pianeta sono compiti importanti in cui l’insegnamento gioca un ruolo cruciale.
Noi chef siamo i primi ad avere la responsabilità di offrire menù in grado di andare incontro al benessere delle persone e del Pianeta. E per farlo, dobbiamo continuare a impegnarci nella formazione, diffondere la conoscenza di tematiche tanto urgenti quanto importanti sensibilizzando i nostri clienti e, al tempo stesso, essere i primi agenti del cambiamento.
È tempo di cambiare il nostro approccio al cibo, al clima e alla salute, e di creare un sistema alimentare resiliente che sia più sano per le persone e per il Pianeta. Tutti possiamo contribuire a realizzare questo traguardo e non possiamo tirarci indietro» – ha affermato Chiara Pavan, Cheffe del Venissa Restaurant, Venezia e membro dell’Advisory Board del progetto LIFE Climate Smart Chefs.