Che a Roma “fish mania” sia il più robusto tra i trend gastronomici è un fatto difficile da negare. Ma non bisogna nemmeno pensare che il gusto dei romani sia ancora appiattito sulla consueta sinfonia di scampi, spigole e crudi. Perché invece cresce in città l’attenzione per il pesce povero, e non certo e solo per esigenze legate ad una questione di budget. Così le alici, gli sgombri, i sugheri, le sarde sono entrati a pieno titolo nella tavolozza dei sapori e dei piatti che viene proposta dai grandi chef della Capitale, oltre che nelle abitudini di spesa dei romani che fanno acquisti per la propria tavola in pescheria.
Un grande merito in questa evoluzione lo ha avuto, tra gli altri, il mitico Walter Regolanti di Romolo al Porto ad Anzio, giocoliere del crudo e grande sdoganatore di tracine, marmore e fragolini, poi è arrivata la clientela a cercare nuovi sapori. Una minestra di broccoli e arzilla batte la catalana di aragosta? Perché no. Non è quindi un caso se nel lussuoso Adelaide dell’Hotel Vilòn lo chef serve fish and chips e pesce bandiera in carrozza. O se in un classico evergreen dei Parioli come Ai Piani la carta può ormai vantare una grande, golosa sezione tutta dedicata al pesce azzurro.
La ricetta del fish and chips dello Chef Gabriele Muro
Oggi scopriamo la versione fusion di fish and chips del procidano Gabriele Muro.