Dopo le tarme e le locuste, anche i grilli sono un alimento autorizzato dall’Unione Europea. Si tratta del terzo insetto approvato dalla Commissione, che potrà essere quindi allevato e commercializzato in Europa per scopi alimentari.
Una decisione che non è piaciuta alla Federcuochi «Farina di grilli nelle merendine? No, grazie!» ha commentato l’associazione, che fa presente che non si può prescindere dalle tradizioni culturali e gastronomiche di un paese, ricordando ad esempio che sulla nostra tavola i legumi hanno rappresentato da sempre una alternativa proteica egualmente efficace e sicuramente meno impattante rispetto agli allevamenti di insetti.
La decisione della Commissione Europea nasce infatti dalla necessità di ridurre l’impatto ambientale delle produzioni di carne, principale fonte proteica nel mondo occidentale, e alla quale gli insetti dovrebbero rappresentare un’alternativa più economica e sostenibile.
Federcuochi: «Gli Italiani sono contrari, leggeremo le etichette»
A dare forza alla protesta dei cuochi c’è una recente ricerca di Coldiretti che ha evidenziato come la maggioranza degli italiani è contraria all’introduzione di questi nuovi alimenti. «Vogliamo quindi sperare che la presenza nei prodotti di largo consumo di queste farine a base di insetti sia segnalata a caratteri cubitali sulle relative etichette» dice Federcuochi.
E conclude con un intervento sulla polemica delle etichette del vino in Francia, dove in tutte le bottiglie è stata apposta una “F nera” simbolo della pericolosità per la salute della bevanda (in quanto contenente alcool): «Ci sembra davvero assurdo che vengano autorizzati alimenti provenienti perlopiù da paesi i cui protocolli sanitari sono sicuramente poco rigidi rispetto ai nostri e poi dover accettare che una F nera penalizzi i prodotti cardine della nostra dieta mediterranea che, per valori nutrizionali e principi salutari, è stata riconosciuta patrimonio dell’Unesco».
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