In Argentina, le empanadas sono a tutti gli effetti uno street food. Un tempo venivano cucinate dalle donne per onorare il ritorno degli uomini (dopo diversi mesi) dalle pampas, le pianure dell’Argentina, qui usavano portare le mandrie al pascolo.
Il nome, empanada, deriva dal castigliano “empanar”, che significa proprio impanare, cioè riempire un impasto di pane che poi verrà cotto in forno come da tradizione.
Ma di cosa sono fatte esattamente? L’impasto è semplicissimo e soprattutto non necessita di lievitazione come i panzerotti pugliesi. Si compone di farina, acqua, olio e sale. Si possono usare tutte le farine ottenute da cereali (non da legumi), verranno fuori così varianti tutte diverse e loro modo particolari a partire dall’impasto esterno.
Empanadas, la variante vegetariana
La parte che permette maggiore divertimento e sfogo di fantasia è il ripieno! Adesso la variante classica e più popolare è quella con la carne trita, le cipolle e le spezie tipiche. Anticamente qualsiasi cosa era buona da inserire all’interno delle empanadas: dalle carne, alle verdure fino a qualsiasi avanzo a disposizione in cucina.
Due però sono gli ingredienti che non possono mai mancare nel ripieno delle empanadas, sia in quelle vegetariane che in quelle con la carne: le patate lesse e le uova! Creano quella giusta consistenza amidacea, compatta e allo stesso tempo cremosa di questi tipici fagottini argentini! Perciò non mancano nemmeno nella mia versione… vegetariana! Ho creato una versione più leggera usando meno uova: ho utilizzato per 7-8 empanadas solo 1 albume nel ripieno e 1 tuorlo per spennellarle.
L’altra novità della mia versione è la farina integrale nell’impasto (infatti sono più scure del solito e con una trama diversa, data dalle fibre della farina) e le rape nel ripieno, in perfetto stile pugliese… insomma uno scrigno argentino contenente un tesoro tutto italiano!
Le rape le ho insaporite con aglio e olio in padella e aggiunte all’albume insieme alla patata lessa, aggiustando di sale, pepe e noce moscata… tanta noce moscata come piace a me!
Per i più audaci andrà benissimo anche la versione col peperoncino… usatissimo anche nelle empanandas originali!
Trucchi finali
La chiusura è detta “a cordoncino”, si crea un merletto molto carino e spesso per sigillarle, servirà un pizzico di pazienza e manualità e il gioco è fatto!
Per quanto riguarda la cottura non potevo che sceglierla al forno, la versione fritta la riservo solo ai panzerotti pugliesi. Si cuociono a 160-180°C per circa 35-40 minuti o fino a doratura, l’impasto deve comunque risultare morbido all’assaggio!
Beh… che dire! Queste empanadas vegetariane alle rape vi conviene proprio provarle, vi do la mia parola! Alla prossima ricetta amici di MoltoFood!