Uno studio italiano ha individuato la dieta ideale per tenere sotto controllo l’impennata di grassi nel sangue dopo un pasto. Tè verde deteinato, marmellata di mirtillo, olio extra vergine d’oliva, rucola, caffè decaffeinato, una piccola quantità di cioccolato fondente, carciofi e spinaci: sono le pietanze chiave di una dieta ricca di polifenoli. A stilare la lista degli alimenti “nemici” della sindrome metabolica, e dunque amici del cuore, è uno studio italiano presentato al congresso dell’Associazione europea per lo studio del diabete (Easd).
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«Il nostro gruppo di ricerca – spiega Giuseppe Della Pepa dell’Università Federico II di Napoli – ha recentemente dimostrato come una dieta ricca in polifenoli migliori la concentrazione dei lipidi in fase postprandiale». Lo studio ha coinvolto 78 persone di entrambi i sessi, di età compresa fra i 35 e i 70 anni, con una circonferenza vita elevata e almeno un’altra componente della sindrome metabolica. Questi sono stati divisi in due gruppi che hanno seguito due diete molto simili, con l’unica differenza che una delle due era ricca di polifenoli.
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Entrambi i gruppi hanno seguito facilmente le diete, ma al termine delle 8 settimane solo quella ricca in polifenoli ha determinato dopo il pasto test una riduzione significativa dei lipidi nelle lipoproteine Vldl più grandi e ricche in trigliceridi; ha modificato la composizione delle Ldl, arricchendole in trigliceridi; ha ridotto i trigliceridi nelle Hdl. Tutti effetti in grado di influenzare positivamente il rischio cardiovascolare, sottolinea Della Pepa.
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«Questi risultati – prosegue – evidenziano chiaramente che una dieta naturalmente ricca in polifenoli può modulare non solo la concentrazione delle lipoproteine ricche in trigliceridi in fase postprandiale, ma anche la composizione delle altre lipoproteine, con possibili ricadute benefiche sulla riduzione del rischio cardiovascolare.
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I risultati dello studio sono stati raggiunti con un quantitativo di polifenoli (circa 3 grammi al giorno) sicuramente superiore al consumo medio attuale della popolazione occidentale ma facilmente raggiungibile con cibi naturali, tipici della maggior parte delle abitudini gastronomiche e senza alcun tipo di supplemento. Inoltre, l’ottima aderenza dei partecipanti mostra che questo tipo di dieta è fattibile e facilmente accettabile».
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