Il giro delle Feste ha lasciato strascichi calorici. Una giusta dieta è decisione saggia, ma senza escludere filoni gourmet nello scrupoloso conteggio delle calorie. Per i carnivori, al capitolo tartare, dalla scuola francese del Carré Français in Prati all’ “evergreen” Charly’s Saucière a San Giovanni, con le straordinarie carni bovine di Polmard. Per i devoti all’ortodossia italiana, le splendide tartare di Roscioli in via dei Giubbonari, o di Maxela vicino al Pantheon.
Difficile superare le tagliate magnifiche di ortodossia toscana di Tullio dietro piazza Barberini, o le gustose grigliate dell’Hotel De Russie. Minimalismo assoluto è forse la stracciatella, molto buona da un classico della cucina romanesca come Armando al Pantheon, bottega gourmet di Claudio Gargioli, ma anche nel sofisticato Salone Eva dell’Hotel Hassler dove sono anche bontà light come insalata di puntarelle e uova di quaglia.
Sul pesce si gioca sempre sicuri: i magnifici crudi del Tempio di Iside, del mitico San Lorenzo, dell’oggi trendyssimo Meglio Fresco, del principesco Assunta Madre, regno di Giovanni Micalusi e della sua offerta sbalorditiva dal meglio delle aste. Non mancano spunti di grande interesse per la dieta in qualità: al San Lorenzo elegante variazione sullo spada alla brace, nella officina gastronomica dinamica di Marco Coppola, gli anelli di calamaro al coccio con una foglia d’alloro: croccanti come un fritto, ma sani e leggeri.
La ricetta del filetto di dentice al tartufo nero e vongole
Marco Coppola è uno chef capace come pochi di creare emozioni ai fornelli nel segno di una semplicità sostenuta da grande tecnica.