Il patron Jianguo Shu consiglia di ordinare tutto e subito, per poi condividere i piatti. Perché il nuovo Dao Chinese Bistrot, aperto vicino piazza Bologna a Roma dal proprietario di Dao Chinese Restaurant, insegna ormai di riferimento per un assaggio della Terra del Dragone, omaggia lo “sharing”. Un trend amato dai “foodies” giovani a caccia di autenticità culinaria in rituali informali.
Il menu è creato dal titolare insieme allo chef Chen Shengying, che usa raffinate tecniche di cottura e selezionatissimi ingredienti cinesi. Così, i sapori zampillano tra involtini “Shuijing Chunjuan”, ravioli Jiaozi e panini Bao fatti in casa ripieni di maiale o, ancora, di gamberi, granchio, funghi e di una curiosa salsa di ostriche. Se le Zuppe e gli Spaghetti in brodo confortano in questa fredda e complessa stagione, i secondi e i dessert raccontano la tradizione, che a volte stupisce. Come con il Gelato al Moutai, artigianale e al gusto di grappa di sorgo.
Al bistrot si beve birra per esaltare i gusti complessi dei piatti, ma non manca la Wong Lo Kat, la bevanda tipica cinese a base di erbe medicinali e tè locale. Da Dao, a traghettare fino a Pechino e Shanghai ci pensano anche i separé, i vasi di porcellana e i colorati ombrellini del dehors.
DAO CHINESE BISTROT
Roma, via Ogliastra 10 tel. 3892534290; sito www.daobistrot.it; sempre aperto; prezzo medio 30 euro
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