Prati è un quartiere gastronomicamente capace di attraversare l’intero arco parlamentare dei trend e dei tic della cucina oggi di moda a Roma… e non solo. La pizza di qualità, quella legata a un discorso che parte dalle farine e dalle lievitazioni per approdare a combinazioni felici con le materie prime, trova da Lievito un solidissimo indirizzo. Così come i tifosi della classica cucina romana di possono gustare tutti in esecuzioni golose al Ciociaro, ottima trattoria di quartiere che conserva ancora un look un poco anni ‘70.
La grande novità oggi nel quartiere, però, è Argot Prati, col suo trionfale bancone bottiglieria, piccolo Eden per i cultori della miscelazione, non meno che per coloro che nei whisky e nelle birre sanno cogliere gli echi di una ospitalità di qualità. La differenza con altri luoghi della mixology è qui determinata dallo spirito gioioso e scanzonato del personale che sa accompagnare i desideri dei clienti, ma anche stupirli con invenzioni o variazioni sui classici. È un discorso che si prolunga anche in cucina, dove lo chef Andrea Quaranta porta avanti con successo un discorso di creatività ragionata. Lo spartito è quello dei classici della cucina tricolore, ma la mano, il punto di approdo a livello di sapore, e le tecnologie sono tutte contemporanee, all’interno di un modello di ristorazione che cerca più il divertimento che i facili stupori.
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