Il caffè allunga la vita: lo dice una ricerca americana

Caffè espresso tazza

Il caffè allunga la vita? A Napoli lo si sostiene da sempre e ora, ad avvalorare questa tesi, arriva anche una ricerca americana. Un report pubblicato negli Stati Uniti dalla rivista “Annals of Internal Medicine” rivela che le persone che consumano una moderata quantità di caffè al giorno – anche se leggermente zuccherato – potrebbero godere di una vita più duratura.

Gli autori del lavoro hanno seguito per sette anni oltre 170 mila persone. All’inizio dello studio avevano un’età media di 56 anni, non soffrivano di disturbi cardiovascolari e non erano malati di cancro. Lo studio consisteva nel cercare una correlazione tra l’assunzione di caffè e lo stato di salute. Passati sette anni, ecco quanto è emerso.

Chi beveva regolarmente da una a tre tazze al giorno, amaro o con un cucchiaino di zucchero, aveva avuto in quel lasso di tempo il 30% in meno di probabilità di morire di chi non ne consumava. La ricerca ha inoltre dimostrato che il dato non differiva tra caffè macinato, solubile o decaffeinato, mentre non è stato stabilito quale impatto avesse l’utilizzo di dolcificanti. 

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Caffè, attenzione comunque agli eccessi

I benefici del caffè sono oggetto di ricerche da anni: «Già nell’Ottocento era evidente come dopo pranzo aumentasse la secrezione acida dello stomaco e della bile favorendo la digestione – segnala il dottor Marco Missaglia, dietologo ed endocrinologo».

«Inoltre – prosegue – è dimostrato che una tazzina al giorno limita l’insorgenza del diabete di tipo 2. Mentre l’alto contenuto di sostanze antiossidanti, in primis i polifenoli, può proteggere da patologie cronico-degenerative come Alzheimer e Parkinson».

Attenzione, come sempre, agli eccessi: «Il caffè non è una panacea – ricorda il dott. Missaglia – se si soffre di gastrite o esofagite da reflusso, ne va limitata l’assunzione, evitando soprattutto il consumo a stomaco vuoto. Questa bevanda ha poi un’azione stimolante sul sistema nervoso centrale. In caso di tachicardia o insonnia, consiglio decaffeinato o orzo, ancora una volta senza abusarne».

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