Il consumo di latte non aumenta il colesterolo e non da problemi cardiovascolari anche se aumenta l’indice di massa corporea. E’ quanto emerge da una ricerca dell’Università di Reading, pubblicata sull’International Journal of Obesity, e fatta su quasi 2 milioni di persone. Il team di ricercatori ha adottato un approccio genetico al consumo di latte. Secondo gli scienziati è stato rilevato che i partecipanti con una variazione genetica associata a una maggiore assunzione di latte avevano un BMI più alto e maggiore grasso corporeo. Ma soprattutto livelli più bassi di colesterolo oltre che un valore significativamente più basso di rischio di cardiopatia coronarica.
Lo studio su latte e colesterolo
Lo studio suggerisce che la riduzione di latte potrebbe non essere necessaria per prevenire le malattie cardiovascolari sulla scorta anche di alcuni studi che in precedenza avevano indagato il nesso causale tra una maggiore assunzione di latticini e malattie cardiometaboliche. Il team ha condotto un’analisi dei dati su un campione molto ampio utilizzando l’approccio genetico per evitare confusione. «Non è chiaro se sia il grasso contenuto nei prodotti lattiero-caseari che contribuisce all’abbassamento dei livelli di colesterolo o è dovuto a un altro fattore sconosciuto» ha dichiarato il professor Vilam Karani, uno tra i principali autori dello studio.
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