Un “bar à fromage” nel ghetto di Roma. È Beppe e i suoi formaggi, la bottega con tavoli del pastore piemontese Giuseppe Giovale a due passi dal Portico di Ottavia. «Discendo da una famiglia di casari che producono, stagionano e affinano formaggi da latte di capra, mucca e pecora da 4 secoli, con animali al pascolo nella Valle di Susa e Val Sangone». Lo racconta il titolare che, 12 anni fa, ha portato nella Capitale la sua produzione, oltre a una interessante selezione di prodotti artigianali altrui. Nel locale fresco di restyling si mangia davanti al bancone traboccante di specialità genuine o nel dehors. La pausa golosa è divertente, raffinata e informale.
La scelta gastronomica disponibile a pranzo e fino alle ore 20 (il venerdì e il sabato si chiude alle ore 22) attinge dai formaggi esposti, dove si privilegiano le creazioni a marchio Giovale, rigorosamente a latte crudo e lavorate come un tempo. Su tutte, la Giallina di vaccino a pasta dura e cotta, il “signature” di casa. O, ancora, il Barà, il Sangonetto di pecora a crosta lavata e i Caprini a crosta fiorita. Tra le tentazioni non mancano il Burro di alpeggio con alici, il Misto salumi e i piatti del giorno, dal Carpaccio di carciofi alla Battuta di Fassona fino al Vitello tonnato.
Beppe e i suoi formaggi – Roma, via di Santa Maria del Pianto 9A; tel. 06/6819 2210; www.beppeeisuoiformaggi.it; sempre aperto dal lunedì al sabato; prezzo medio 35 euro
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