È conosciuta pressoché ovunque, mangiata oltre i confini della Francia. Per questo la baguette adesso appartiene al patrimonio immateriale dell’umanità dall’Unesco. 12 milioni di francesi la mangiano ogni giorno, per un totale di 6 miliardi di baguette sfornate ogni anno. «È un riconoscimento per la comunità degli artigiani fornai e pasticceri – ha commentato il presidente della Confederazione nazionale della panetteria-pasticceria francese, Dominique Anract – la baguette è farina, acqua, sale, lievito e il saper fare dell’artigiano».
Il rito del caffè italiano patrimonio Unesco: la candidatura è ufficiale
Buona per tutti
🔴 BREAKING
New inscription on the #IntangibleHeritage List: Artisanal know-how and culture of baguette bread.
Bravo #France 🇫🇷!
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— UNESCO 🏛️ #Education #Sciences #Culture 🇺🇳 (@UNESCO) November 30, 2022
Nel 2021 la Francia ha candidato lo sfilatino francese, preferendolo al caratteristico ed unico tetto di zinco a Parigi ed a un festival del vino. Un riconoscimento importante per i cugini francesi, il cui prodotto è minacciato (e noi italiano ne sappiamo qualcosa) da falsificazione ed industrializzazione che sta portando ad un calo dei panificatori, soprattutto nelle comunità rurali. Nel 1970 in Francia i panifici artigianali erano circa 55mila, contro i 35mila di oggi, cioè ogni anno sono scomparsi circa 400 panifici. Anche il presidente francesce Emmanuel Macron aveva dato il suo appoggio alla candidatura descrivendo la baguette come «250 grammi di magia e perfezione».
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