Un poco di storia: dello spazio e ovviamente della tavola. Una buona dose di creatività, per ammodernare i sapori di ieri. E tanta ricerca, per materie prime e produttori. Sono questi gli ingredienti di Apoteca, ristorante-bottega, nato negli spazi di una ex salsamenteria storica, al Flaminio, con un preciso – e articolato – progetto di recupero dei sapori tipici, appunto, secondo una nuova visione di accoglienza.
«La filosofia alla base del locale è quella di mantenere l’anima del luogo, creando un bistrot, vivo tutta la giornata, in particolare la sera – spiega Maurizio Caressa, titolare del ristorante e sua anima – puntiamo molto sulla selezione delle materie prime. Ad esempio, la nostra carbonara è fatta con uova di galline allevate a terra».
Largo dunque a ingredienti Dop e Igp, eccellenze locali e piatti che hanno segnato la storia del gusto, anche ripensati ad arte. Così in Carta a conquistare sono ricette come la Ajo e ojo al bacio, «chiamata in questo modo proprio perché è a prova di bacio». O il pollo con peperoni, «preparato con cosce e sovracosce disossate e porchettate, servite su caponata e hummus di peperoni». Senza trascurare i molti taglieri. Grande anche l’attenzione per la cantina. «Accanto al ristorante, abbiamo l’enoteca, che è sia cantina, sia vendita al dettaglio. E pensiamo di rinforzare sempre più la parte aperitivo».
APOTECA. Roma, piazza Melozzo da Forlì 15, tel. 3662511733, www.apotecaroma.it, sempre aperto 12.30-15; 18-01, costo medio: 30/40 euro
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