Le tre regine di Roma sono, senza ombra di dubbio, la cacio e pepe, la carbonara e l’amatriciana. Decidere quale sia il primo piatto migliore tra questi è impossibile, certo è che il sugo dell’amatriciana regala emozioni indescrivibili e la scarpetta è obbligatoria. Ogni volta che si parla di piatti tradizionali come l’amatriciana le diatribe si sprecano e tutti sono convinti di conoscere la ricetta originale e quella migliore.
Se sul tipo di pasta, corta o lunga, sono ammesse diverse scuole di pensiero a seconda dei gusti. Su altri punti invece non c’è storia: è obbligatorio usare solo guanciale, guai a nominare le parole “amatriciana” e “pancetta” nella stessa frase. Inoltre, sono assolutamente banditi cipolla, aglio e peperoncino. Si tratta, quindi, di una ricetta poco elaborata e che non richiede troppo tempo, fatta di pochi e semplici ingredienti: pasta, pomodori pelati, guanciale, pecorino e pepe.
I trucchi per l’amatriciana perfetta
Per ottenere un’amatriciana perfetta è importante rispettare due accorgimenti: fondamentale è utilizzare prodotti di ottima qualità e, inoltre, lasciare che il sugo cuocia bene e dolcemente per almeno una mezz’ora. In questo modo, tutti i sapori si uniscono e il sugo avvolge la pasta in un matrimonio perfetto.
Personalmente, mi piace lasciare che una parte di guanciale si ammorbidisca nel sugo e che un’altra parte da aggiungere, invece, rimanga croccante. Inoltre, sempre per mio gusto personale, preferisco la pasta corta perché il sugo che si nasconde all’interno delle mezze maniche rende ogni boccone una poesia.