Brasato quale taglio di carne

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    Monica Rizzo
    Monica Rizzo
    Cresciuta a pane e ristoranti (letteralmente) ho scoperto presto il mondo del cibo e della cucina. Spadellatrice seriale, i miei studi alberghieri hanno affinato le mie tecniche e le mie conoscenze. Oggi finalmente posso mettere a disposizione tutto quello che ho imparato con chi come me ama cucinare. Pronti a scoprire segreti e tips per rendere perfetti i vostri piatti? E allora seguite la mia rubrica “Trucchi e consigli”.
    Brasato

    Brasato quale taglio di carne? È una domanda che molti appassionati di cucina e enogastronomia si pongono quando si avvicinano alla preparazione di questo piatto tradizionale. Il brasato è una delle preparazioni più amate della cucina italiana, un piatto che richiede tempo e pazienza ma che ripaga con sapori intensi e una carne tenerissima. Scegliere il giusto taglio di carne è fondamentale per ottenere un brasato perfetto, poiché influisce non solo sulla tenerezza della carne, ma anche sulla sua capacità di assorbire i sapori del vino e delle spezie con cui viene cucinato. Dunque, capire quale sia il taglio di carne più adatto è essenziale per chi desidera cimentarsi in questa preparazione.

    Brasato quale taglio di carne?

    Quando si parla di brasato, il taglio di carne più comunemente utilizzato è il cappello del prete, noto anche come spalla di manzo. Questo taglio è particolarmente adatto perché presenta una buona quantità di tessuto connettivo e grasso, che durante la lunga cottura si sciolgono, conferendo alla carne una consistenza morbida e succosa. Un’altra opzione molto valida è il muscolo di manzo, che grazie alla sua struttura fibrosa si presta bene a questo tipo di cottura lenta e a bassa temperatura. Entrambi questi tagli sono ideali per assorbire i sapori del vino e delle spezie, elementi fondamentali nella preparazione del brasato.

    Un altro taglio che può essere considerato è il geretto, conosciuto anche come ossobuco. Sebbene sia più comunemente associato a preparazioni come l’ossobuco alla milanese, il geretto può essere utilizzato per il brasato, grazie alla sua ricca presenza di midollo che arricchisce ulteriormente il piatto. Infine, per chi preferisce un’opzione più magra, il controfiletto può essere una scelta alternativa, anche se richiede una maggiore attenzione nella cottura per evitare che la carne risulti troppo asciutta.

    Insomma, la scelta del taglio di carne per il brasato dipende molto dai gusti personali e dal risultato finale desiderato. Se si cerca una carne particolarmente tenera e saporita, il cappello del prete e il muscolo sono le scelte migliori. Per una variante più ricca, il geretto è un’opzione da considerare. Per ulteriori dettagli sulla preparazione del brasato, puoi consultare la ricetta completa. Come abbiamo visto, la scelta del taglio giusto è fondamentale per un brasato di successo.

    La ricetta

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