A Roma quando si parla di carciofi le prime due ricette che vengono in mente sono quelle dei carciofi alla romana e i carciofi alla giudia. Decidere quale sia la versione migliore è assai difficile, quindi vi consiglio di non scegliere e di provarle entrambe!
I carciofi alla giudia sono una prelibatezza della cucina giudaico-romanesca, rappresentano la perfetta commistione di due culture, non solo culinarie, che a Roma convivono da tempo immemore.
Durante la stagione dei carciofi, tutte le osterie non possono non offrire questi carciofi, potrete quindi trovarli ovunque. Ma se non siete a Roma o più semplicemente se volete un modo sfizioso per mangiare i carciofi, con questa ricetta potrete prepararli direttamente voi a casa vostra! Già dal primo petalo vi sembrerà di fare un giro per le vie del ghetto di Roma.
Come si fanno i carciofi alla giudia
La caratteristica di questo piatto sta nella doppia frittura: la prima assicura che il carciofo si ammorbidisca nel cuore, la seconda rende le foglie dei petali croccantissimi. Un pizzico di sale prima di servire e i carciofi alla giudia sono pronti: preparatene in abbondanza perché sarà difficile smettere di mangiarli. Una foglia tira l’altra e le classiche chips di patate, credetemi, non reggeranno il confronto!
Come per i carciofi alla romana, anche in questo caso la tipologia consigliata è quella dei carciofi romaneschi, anche detti “mammole” o “cimaroli”. Questi carciofi dalla forma tondeggiante e di un bel color viola sono perfetti per questa ricetta: non potete non riconoscerli a colpo d’occhio!