Non è Pasqua senza la pastiera napoletana, un dolce tipico (appunto) della tradizione partenopea. Sapevi che viene preparata rigorosamente di giovedì santo e lasciata riposare fino alla domenica di Pasqua? Così vuole la tradizione. Questo riposo vi assicuro che è indispensabile perché consente ai profumi e agli aromi che inebriano il ripieno di fondersi in un perfetto connubio di sapori.
Come si fa la pastiera napoletana
Ogni famiglia ha la propria ricetta e i propri segreti; questa è la mia versione, consolidata da diversi anni e con un risultato assicurato. Frolla fragrante e ben cotta, ripieno umido e super profumato: ogni boccone è un’esplosione di gusto. Personalmente ometto i canditi, ma siete liberi di aggiungerli insieme agli altri aromi: acqua millefiori, fiori d’arancio, scorza di arancia e limone e un pizzico di cannella. Sulla tipologia di ricotta vi consiglio di usare una ricotta di ottima qualità, di pecora o, se ne avete la possibilità, di bufala.
La preparazione della pastiera spesso viene considerata difficile, ma forse è più corretto dire che è laboriosa, viste le tante preparazioni che si possono organizzare così: il mercoledì sera preparate la crema di grano, la ricotta e la pasta frolla; il giovedì assemblate e cuocete la pastiera che dovrà poi riposare.
Il passaggio più delicato è quello della cottura, che deve essere perfetta per ottenere un guscio di frolla ben cotto e il ripieno umido al punto giusto. Indicativamente la mia pastiera cuoce nella parte bassa del forno già caldo a 170°C, in modalità statica, per circa 1 ora – 1 ora e 15 minuti. Durante la cottura la pastiera si gonfierà, ma non preoccupatevi perché è del tutto normale. Sarà pronta quando la superficie sarà di un bel colore caramello.