Gianfranco Pascucci continua a crescere e la sua cucina è una tavolozza dove emozioni e scoperte, accelerazioni di sapore e gioiose immersioni nel territorio sono in ogni piatto che arriva in tavola. Nel suo ristorante dai colori luminosi il protagonista totale è il mare. Mare che si verticalizza nel pesce e in tutti i suoi tesori, ma che non perde consapevolezza di un territorio dove i sapori, unici e salmastri, si ritrovano anche nelle erbe in un continuum che regala profondità e suggestione a tutte le ricette.
Una emozione che si fa ancora più compiuta e coinvolgente grazie a Vanessa Melis, la moglie dello chef, che amministra la sala, coadiuvata da un vero dream team, con una straordinaria sensibilità misurata sulle esigenze dei suoi clienti. Con queste premesse, e con la potenza di una cantina ricchissima e passionale (c’è anche una piccola carta di vini con sentori salmastri) vale il viaggio l’esperienza del menù qui dedicato alla Vigilia.
In tavola arriveranno subito sapori convocanti come il raffinato calamaro fritto in tempura, la squisita anguilla laccata uva e fichi e un sorprendente gioco sulla seppia a simulare sapori e consistenze di un torrone. A seguire, la combinazione di sedano e caviale impreziosisce una ceviche di ricciola di seducente bontà, a precedere un umoroso astice con limone e topinambur e gustosissima pasta con patate baccalà e tartufo. Un rombo pochè con emulsione di mitili e finocchi. La conclusione è affidata a due sapori sorprendenti: zucca mandorle e mandarino e panettone artigianale si sentori di macchia e pinoli.