Dolci tradizioni: la ricetta delle fave dei morti

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    Marco Parisi
    Marco Parisi
    "Mangia sano e il tuo corpo ti ringrazierà ogni giorno." Sono un grande appassionato di gastronomia e cibo! Ho iniziato la mia carriera lavorando in diversi ristoranti e hotel, ma non mi sono fermato lì. Ho unito alla passione per la gastronomia il mio debole per la scrittura e ho iniziato a collaborare con diversi blog di food e ristorazione. Cibo però non significa solo "mangiare". Ecco perché ho ampliato le mie conoscenze nel campo della salute e del benessere. Ora mi dedico alla scrittura che metta al centro uno stile di vita sano, ma senza mai rinunciare al gusto.
    Fave dei morti
    • Tempo di preparazione: 1:15 ora
    • Difficoltà: Facile
    • Dosi per: 6 persone

    La festa dei morti, sebbene associata a un momento di riflessione e ricordo, porta con sé antiche tradizioni gastronomiche che permettono di celebrare i propri cari in maniera gioiosa. Una di queste tradizioni riguarda un dolce chiamato fave dei morti.

    Il nome “fave dei morti” può suonare un po’ macabro, ma in realtà questi piccoli biscotti hanno un significato profondamente legato alla festività. Sono chiamati “fave” a causa della loro forma, che ricorda quella dei semi di fava. In molte culture, la fava ha una connotazione simbolica legata alla morte e alla rinascita.

    Fave dei morti: a ogni regione la sua tradizione

    Come spesso accade con le ricette tradizionali, ogni regione ha la sua variante. Se nel Lazio l’impasto prevede mandorle, zucchero, uovo e aromi come il limone e il rum, nelle Marche si aggiungono spesso pinoli e uvetta, rendendo il dolce più ricco e profumato. In Umbria, si preferisce aggiungere un po’ di cacao all’impasto, dando alle “fave” un colore più scuro e un sapore più intenso. Nonostante le differenze regionali, ciò che accomuna tutte queste varianti è l’amore e la cura con cui vengono preparate, e il profondo significato che portano con sé.

    Con questa breve panoramica sulle diverse interpretazioni di fave dei morti, passiamo ora alla ricetta tipica del Lazio, per poter riportare in tavola un pezzo della tradizione gastronomica di questa regione. Che sia in onore dei vostri cari o semplicemente per deliziare il palato, queste piccole prelibatezze sapranno conquistarvi.

    E per tutti gli amanti dei dolci a base di frutta secca, ecco qualche idea da salvare per i prossimi pomeriggi d’autunno:

    Ingredienti

    Preparazione

    Step 1

    Tritate le mandorle finemente in un mixer fino a ottenere una farina. Fate attenzione a non lavorarle eccessivamente altrimenti rilasceranno il loro olio diventando una pasta.

    Step 2

    In una ciotola, mescolate la farina di mandorle con lo zucchero, l’uovo, la scorza di limone grattugiata e il rum. Lavorate gli ingredienti fino a ottenere un composto omogeneo.

    Step 3

    Prelevate piccole porzioni di impasto e date loro la forma di una fava, potete scegliere se lasciare una forma tonda o leggermente allungata.

    Step 4

    Disponetele su una teglia rivestita con carta da forno, lasciando spazio tra l’una e l’altra. Preriscaldate il forno a 180°C e cuocete le “fave” per circa 15-20 minuti, o finché non assumono un colorito dorato. Non lasciatele troppo in forno per evitare che diventino dure.

    Step 5

    Una volta raffreddate, spolverate le “fave” con lo zucchero a velo per dargli un tocco finale di dolcezza.

    Cose da sapere sulle fave dei morti

    Perché si chiamano fave dei morti?

    Le “fave dei morti” prendono questo nome perché la loro forma ricorda quella dei semi di fava. Tradizionalmente, la fava è un simbolo di morte e rinascita in molte culture, e questo dolce, preparato in occasione della festa dei morti, vuole rappresentare proprio questo legame simbolico.

    Qual è la differenza tra fave dei morti e pan dei morti?

    Le “fave dei morti” sono biscotti a base di mandorle e hanno la forma di fave. Sono tipiche delle regioni centrali d’Italia. I “pan dei morti”, invece, sono biscotti a base di mandorle, cacao, zucchero e biscotti sbriciolati, tipici della Lombardia. Entrambi sono legati alla festa dei morti, ma differiscono per ingredienti e origine geografica.

    Cosa si cucina il 2 novembre?

    Il 2 novembre, in occasione della festa dei morti, è tradizione preparare dolci in ricordo dei defunti. A seconda delle regioni italiane, si preparano “fave dei morti”, “pan dei morti”, “ossa dei morti” e altre prelibatezze tipiche, tutte con un forte legame simbolico e tradizionale con la festività.

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