Lasciando Roma per degustare l’amatriciana, la tappa obbligata è Amatrice, sua città natale. Qui, potrete trovare molti ristoranti eccellenti dove, a parità di condizioni, si può assaporare questo piatto iconico assieme alla sua antenata, la gricia.
Oltre al piacere della degustazione, questa è l’occasione ideale per acquistare due ingredienti fondamentali per replicare il piatto a casa: il guanciale stagionato in altitudine e, soprattutto, il pecorino locale, meno salato rispetto a quello romano, garantendo un equilibrio di sapore eccezionale. Lontano da Amatrice, iniziano le variazioni sul tema.
A San Cesareo, la magnifica Anna Dente propone una versione degli gnocchi chiamati “coda de soreca”, al posto degli spaghetti tradizionali. Muovendoci verso Olevano Romano e visitando Sora Maria e Arcangelo, ci imbattiamo ancora in questi gnocchi, ma con ingredienti scelti con cura, come il guanciale di Bassiano e il pomodoro San Marzano dell’agro Nocerino Sarnese, un prodotto Slow Food. La scelta di una pasta a base di acqua e farina è diffusa in tutta la regione. Gli appassionati preferiscono i rigatoni o i bucatini, come dimostra la scelta offerta dalla fraschetta moderna dell’Osteria n.1 di Ariccia, che dà ai clienti la possibilità di optare tra le due varianti.
La ricetta degli gnocchi “coda de soreca” alla matriciana di Anna Dente, Osteria San Cesareo – San Cesareo
Anna Dente propone un’amatriciana di prim’ordine, servita con gli gnocchi tipici del luogo.