Una freschezza, quella dei locali “freschi” della Capitale, che non si limita come è ovvio, all’efficienza di condizionamento della sala, ma soprattutto a quella della cucina. Si può allora descrivere un viaggio a tutto tondo nella complessa offerta del buono da mangiare a Roma.
Voglia di classici? Difficile trovare di meglio della solidissima Sora Lella nel cuore dell’Isola Tiberina. Sul versante opposto, tutto esotismo trendy, Zuma nel Palazzo Fendi offre opportunità davvero speciali di scoprire una cucina giapponese fuori dalla banalità, anche se eccellente, dei soliti sushi e sashimi.
Dal sushi alla carbonara d’autore o al misto di salumi e formaggi il passo è grande, ma del tutto sostenibile se la garanzia viene da Pierluigi e Alessandro Roscioli, inventori di successo di una formula per “foodies” che ha saputo stregare i palati più esigenti. Resta sempre al top il Sanlorenzo, a due passi da Campo de’ Fiori, indirizzo felice di raffinata cucina di pesce con contorno di vini importanti e delle raffinate opere di artisti contemporanei collezionate dai titolari.
La ricetta dello sgombro sotto vento di Stefano Chinappi, Chinappi – Roma
Stefano Chinappi si diverte con ricette sfiziose come questa.