Campo de’ Fiori è uno spazio di movida fin dal mattino, con il rito del cornetto e del cappuccino, della pizza bianca e rossa del forno, degli aperitivi, dei fiorai, delle spremute di melograno dei chioschi e delle grandi parate di frutta e verdura. E qui merita un pensiero commosso il ricordo di Claudio Zampa, scomparso da pochissimi giorni, burbero ma competentissimo dittatore del banco più straordinario della piazza, luogo di fornitura di tutti i grandi chef romani.
Ma è nel dedalo di strade e piazze dietro “Campo”, come dicono i giovani, che si nascondono esperienze gourmet di grande valore. Senza voler contare due indirizzi del mito come Roscioli, è difficile non godere della pizza straordinaria di Emma, che è anche ristorante goloso e luogo di grandi prodotti di nicchia. A due passi, alla Taverna Lucifero, si salta alle fondute e ai tartufi (in stagione), mentre nella vicina piazza della Regola, da Oolong, si cambia orizzonte e si spazia in un vasto panorama che va dalla zuppa agropiccante del Sichuan (ricetta di oggi) alla classica anatra alla pechinese in tre servizi.
Senza dimenticare un passaggio da Luciano Monosilio, lo chef diventato celebre per una carbonara, moderna come tecnica e, al tempo stesso, antica per opulenta emozione.