Gianfranco Pascucci al Porticciolo di Fiumicino è un sognatore, ma anche un uomo attento, concreto, con una passione divorante per il mare e i suoi sapori, dalla riva alle profondità. Con la moglie Valentina, compagna di scelte e di entusiasmi, questo chef rigoroso non ha voluto appiattirsi sulle facili sirene delle mode.
La costruzione del suo stile è partita da un inesausto ascolto della materia prima e delle eccellenze del territorio, comprese le straordinarie erbe aromatiche dell’Oasi WWF di Macchiagrande.
Molto importante, nella storia di questa cucina, è anche il confronto continuo con cucine ed idee del mondo, sempre verificate con Vanessa, infallibile metronomo di sensibilità nella scelta dei piatti che, dopo infinite sperimentazioni, arrivano sulla tavola.
Basterebbe, da solo, lo studio del ‘taglio’ di un calamaro, derivato dalla sapienza giapponese, per comprendere quanta cultura, ma anche quanta umiltà ci sia nel mettersi in gioco nel volubilissimo mondo dei sapori.
Perché il fascino di questa cucina è anche nel gioioso variare e reinventare lo spartito secondo l’estro del momento. Come nel migliore jazz.