C’è sempre un locale “giusto” intorno a uno dei tanti mercati e mercatini che fanno la ricchezza – e la diversità gastronomica – della Capitale. Viale Parioli si spalanca così su Molto, locale dove ogni dettaglio è pensato per riproporre le cose buone di una casa borghese in una cornice di professionalità e cortesia. Sempre nello spicchio Nord della città il mercato Flaminio rappresenta un variegato crocevia di specialità che preparano il palato a una esperienza “oltre” al Bistrot 64, luogo di felice sperimentazione nipponica-italiana.
Italia, anzi Roma in quintessenza (anche nel nome dell’insegna) si trova vicino al mercato della Garbatella da Tanto pe’magnà, dove anche le porzioni abbondanti non lasciano spazio al dubbio della sosta dietetica. E sosta dietetica non si fa nemmeno alla Matricianella, contigua al mercato di via Tomacelli, dove il fritto regna sovrano, compreso il sontuoso mix di cervello animelle e carciofi. Ma gli appassionati di pesce, nel territorio del mercato Tuscolano, non possono mancare una sosta alla Taberna Consoli, dove i crudi sono davvero cosa seria. Tappa finale tra i banchi di piazza delle Coppelle, dove la sera si spalanca sulla movida chic di Casa Coppelle, felice sintesi di suggestioni romane e transalpine.
La ricetta delle animelle fritte di Annibale Mastroddi, Antica Macelleria da Annibale – Roma
«Il fritto è una ottima introduzione alla cultura del quinto quarto», esordisce Annibale Mastroddi, storico macellaio gourmet con bottega in via di Ripetta. «La procedura è semplice» continua Mastroddi pesando le parole.